«Siamo tutti qui per un mattino nuovo, che non ci regalerà nessuno ma che ci dovremo prendere da soli». Con queste parole Renato Soru ha concluso l’evento di apertura della campagna elettorale della Coalizione sarda in vista delle Regionali del 25 febbraio.
Location scelta per l’evento, Ula Tirso, sulle sponde del lago Omodoeo, a pochi passi dalla diga Santa Chiara, di cui quest’anno ricorre il centenario dell’inaugurazione.

«Oggi – ha detto Soru nel suo intervento - si parla di governatori ed è una parola che ci siamo abituati a sentire perché nelle colonie si mandano i governatori e noi ci siamo abituati a sentirci colonia. Dobbiamo decidere – ha aggiunto, con riferimento polemico ad Alessandra Todde, candidata del Campo Largo - se eleggere un governatore o una governatrice che starà zitta e cambierà idea in qualsiasi momento in base alle convenienze e alle alleanze fatte e disfatte da Giuseppe Conte. Oppure, come dice lo Statuto, eleggere un presidente della Regione che rappresenti le persone che lo hanno eletto e rappresenta una comunità, un popolo, una terra, che non starà zitto, che difenderà gli interessi della Sardegna e dei suoi cittadini».

«Siamo venuti in questo luogo – ha detto ancora Soru - per ispirarci e per richiamare chi sta a casa e si sta disinteressando di queste elezioni. Siamo qui perché c’è bisogno di voi per realizzare progetti enormi e trasformare la Sardegna, aprire una strada nuova. Anche se non avete votato alle ultime elezioni, oggi non si può restare indifferenti, siamo tutti coinvolti, tutti in prima persona, per noi e per le persone che arriveranno».

(Unioneonline/l.f.)

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