Piero Comandini è il nuovo presidente dell'Assemblea sarda. Sessantadue anni, attuale segretario regionale del Pd, è stato eletto alla terza votazione con 42 voti.

La convergenza sull'esponente Dem era ampiamente prevista. E' anche probabile che nei prossimi giorni lascerà la segreteria del partito. In realtà non esiste un vincolo in tal senso, ma Comandini potrebbe comunque dimettersi per una questione di opportunità: nella scorsa legislatura proprio lui, tra gli altri, aveva sollevato la questione quando il presidente uscente Michele Pais aveva assunto il ruolo di coordinatore regionale della Lega.

Questa elezione è importante per un'altra ragione: per settimane si è parlato della candidatura di Comandini a sindaco di Cagliari per il centrosinistra, alternativa a quella di Massimo Zedda dei Progressisti. Da oggi la strada dell'ex primo cittadino del capoluogo è molto più in discesa. La sua corsa per sfidare Alessandra Zedda (centrodestra) alle comunali di giugno potrebbe essere ufficializzata già al prossimo tavolo del Campo largo sardo per le amministrative. 

«Si apre una fase nuova e straordinaria, perché questa sarà una stagione di riforme, chiedo a tutti di lavorare per questo, ognuno deve indossare la maglietta della Sardegna». E' uno dei passaggi più importanti del discorso di insediamento del neo eletto presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, che si è presentato al microfono visibilmente emozionato. «Ora dobbiamo sentire la responsabilità di scrivere pagine belle per i sardi e lo possiamo fare se siamo uniti», ha detto ringraziando tutti i sessanta consiglieri. Adesso, «dobbiamo volare alto spogliandoci delle appartenenze politiche. In questo momento dobbiamo avere di fronte a noi solo la Sardegna e i sardi». Il presidente ha ringraziato anche il capo dell'opposizione «Paolo Truzzu, per quello che ha fatto e per come ha condotto la campagna e anche per quello che ha fatto il giorno dopo mettendosi a disposizione perché un uomo delle istituzioni».

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