Un messaggio che doveva rimanere riservato rischia di far esplodere il Campo largo, che sostiene a Cagliari la candidatura a sindaco di Massimo Zedda. «A questo punto o esce Azione o lo farà il M5s, con altri partiti e liste»: questa la dura posizione che trapela da ambienti vicini ai vertici  della coalizione sull’orlo del terremoto. 

Le prime tensioni si erano registrate quando Progressisti e partito di Carlo Calenda, due giorni fa, avevano annunciato l’accordo per il sostegno a Zedda. Una comunicazione che aveva irritato il Movimento 5 Stelle che, dopo la convergenza sull’ex sindaco pronto a riconquistare Palazzo Bacaredda, attraverso i suoi più autorevoli esponenti aveva posto dei paletti: si fanno alleanze solo con chi ha sostenuto Alessandra Todde alle Regionali. Quindi fuori Renato Soru e chi lo aveva appoggiato. Come Calenda, appunto. 

Tutti erano in attesa della riunione fissata per lunedì, per ricomporre le frizioni. Quando stamattina i cellulari hanno iniziato a risuonare per le notifiche. C’era l’inoltro di un messaggio inviato dal segretario provinciale di Azione, Sebastiano Tola: i destinatari erano la cinquantina di iscritti al partito che fanno parte di un gruppo whatsapp. Ma qualcuno di loro ha fatto circolare le parole di Tola. Che sono diventate, suo malgrado, di dominio pubblico. Il tenore? Lo ribadisce lo stesso calendiano, contattato al telefono: l’accordo Azione-Progressisti serve per allargare al  massimo la coalizione ma anche a «ridimensionare il Movimento 5 Stelle» e far capire ai pentastellati «che non sono indispensabili». E per sottolinearlo i rappresentanti dei due partiti si sarebbero fatti vedere insieme alla manifestazione del 25 aprile. 

Tola è arrabbiato: «Quel messaggio (inviato a 50 destinatari, appunto, ndr) doveva rimanere riservato. Qualcuno, in violazione della privacy, ha deciso di divulgarlo. Presenterò una denuncia alla polizia postale», annuncia, per poi aggiungere: «E anche un giornalista che riporta il contenuto deve stare attento». Per questo al telefono gli si chiede di chiarire quale sia la posizione di Azione. E lui la ribadisce: «Il M5s deve essere ridimensionato. Noi vogliamo solo sostenere Massimo Zedda sindaco e non abbiamo posto alcuna condizione».  

Tola prova a sminuire, ma il testo whatsapp circola e diventa di quelli che portano la scritta “inoltrato molte volte”. Fino agli smartphone dei rappresentanti del resto del Campo largo e su, ai vertici dei partiti. La linea di Azione diventa di dominio pubblico. E se nessuno parla ufficialmente, il messaggio dagli alleati a Zedda e Pd è chiaro: «O con noi o con Azione». 

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