Si sta rivelando più complicato del previsto il percorso intrapreso dall'amministrazione Usa guidata da Donald Trump per cancellare la riforma sanitaria voluta dal suo predecessore Barack Obama.

Il voto in Senato per l'eliminazione del programma Medicaid è infatti slittato di almeno una settimana, a causa dell'assenza in aula del senatore ed ex candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain, ricoverato d'urgenza per un problema a un occhio.

Una defezione che ha spinto i vertici del Grand Old Party a modificare l'ordine del giorno.

Per mettere ko la riforma con cui Obama ha esteso la copertura sanitaria (negli Usa tradizionalmente appannaggio solo di chi se la può permettere) anche ai meno abbienti, i conservatori possono infatti contare su numeri risicati.

Questo perché due senatori, Rand Paul e Susan Collins, hanno già espresso l'intenzione di votare contro e l'assenso di McCain - che, tra l'altro, non è mai stato un estimatore del magnate newyorchese - risulta decisivo.

Di qui la decisione di aspettare che il parlamentare si rimetta.

Si tratta dell'ennesimo stop per il progetto di abolizione dell'Obamacare, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Trump, con il piano originario - che prevedeva la tabula rasa - che ha già subìto modifiche sostanziali.

L'ultima versione della "riforma della riforma" mantiene gli aiuti statali per garantire la copertura ad anziani e disabili, togliendola solo ai poveri.

In questo modo, dicono le stime, saranno all'incirca 20 milioni gli americani che si vedranno sfilare l'assistenza medica garantita.

(Redazione Online/l.f.)

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