Proseguono senza sosta i combattimenti in Ucraina, con la Marina di Kiev che ha reso noto, nelle ultime ore, di aver messo fuori combattimento con un missile Neptune la grande nave russa da sbarco Kostyantyn Olshansky, che la Federazione russa aveva sottratto a Kiev nel 2014. Lo riferiscono i media nazionali.

Il portavoce della Marina Dmytro Pletenchuk ha dichiarato che «oltre a due grandi navi anfibie - la Yamal e l'Azov e la nave da ricognizione Ivan Khurs - anche la Kostyantyn Olshansky è stata danneggiata». «Non abbiamo avuto scelta. Abbiamo usato un Neptune e il danno è stato inflitto», ha  precisato.

E mentre il ministro degli esteri ucraino Kuleba in un’intervista a Politico sottolinea la necessità di ricevere sistemi di difesa aerea, vale a dire i Patriots, per proteggere il paese e i cittadini dalla distruzione, dalla Russia arrivano le parole del capo del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev, secondo cui l'Ucraina è responsabile della strage a Mosca. Rispondendo a una domanda dei giornalisti Patrushev ha risposto: «Ovviamente è l'Ucraina». Dal Cremlino il portavoce Dmitry Peskov ha invece parlato di ‘un’inchiesta ancora in corso.

Ieri il presidente Vladimir Putin aveva detto che la Russia sa chi ha compiuto l'attacco, cioè "estremisti islamici", ma aveva anche avvertito che le indagini continuano per scoprire "i mandanti" evocando nuovamente un possibile ruolo dell'Ucraina.

Nel frattempo la Corte di Mosca, che si occupa della strage al Crocus City Hall, ha tramutato in arresto il fermo di un ottavo sospetto nell'attacco. Si tratta di Alisher Kasimov, originario del Kirghizistan ma cittadino russo. L'uomo è accusato di avere affittato un appartamento ai presunti terroristi, ma lui ha detto di averlo fatto senza sapere di chi si trattasse. 

(Unioneonline/v.l.)

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