È un cinese uiguro l'uomo della strage di Capodanno a Istanbul, e la Turchia ha determinato i suoi possibili nascondigli e collegamenti. A riferirlo in un'intervista il vicepremier turco Veysi Kaynak.

Prosegue intanto la caccia all'uomo. All'alba altre persone sono finite in manette a Silivri, un distretto della provincia di Istanbul.

Ancora non è chiaro il numero degli arresti, quel che è certo è che appartengono anch'essi alla comunità uiguri e sono sospettati di essere complici del killer.

Le indagini nelle ultime ore ruotano tutte intorno a questa etnia, gruppo indipendentista cinese di religione musulmana e turcofono, i cui membri sono accolti in Turchia a causa della persecuzione politica che subiscono in Cina.

Il sospetto è che negli ultimi anni l'Isis abbia favorito e facilitato i loro viaggi dalla Cina alla Turchia per poi arruolarli come combattenti.

Anche i 40 arresti di ieri sono tutti nella comunità uiguri, e gli inquirenti perquisendo le loro abitazioni hanno trovato 41 passaporti falsi, 15 carte d'identità false, cinturioni per munizioni e un obiettivo da cecchini.

Continuano invece le ricerche di Yusuf Hoca, che per la polizia turca sarebbe la mente dell'attentato.

Intanto arriva anche la dichiarazione choc dell'altro vicepremier turco, Numan Kurtulmus, secondo cui servizi di intelligence stranieri potrebbero aver avuto un ruolo nella strage.

"Sono dell'opinione che non sia possibile che l'autore abbia eseguito un simile attacco senza alcun aiuto", ha detto il vicepremier. "Sembra una cosa da servizi segreti, ovviamente tutto andrà valutato".

VICEPREMIER TURCO: "COINVOLTI 007 STRANIERI" - VIDEO:

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