L’esercito israeliano stringe il cerchio attorno a Gaza City, nel corso dell’offensiva, dal cielo e da terra, all’interno della Striscia, in rappresaglia agli attacchi di Hamas nel territorio dello Stato ebraico dello scorso 7 ottobre.

Secondo il portavoce delle forze di Tel Aviv dall’inizio del conflitto sono stati colpiti oltre undicimila obiettivi legati alle «organizzazioni terroristiche», inclusi «centri di comando operativi e cellule di Hamas».

Dal canto proprio, i miliziani oppongono strenua resistenza e, sempre secondo fonti israeliane, sarebbero undici i soldati di Tel Aviv uccisi nel corso delle operazioni nella Striscia. Tra loro anche due militari di 20 anni. 

Intanto, mentre si combatte tre le case e nelle strade, i raid hanno preso di mira anche Jabaliya, vicino a Gaza City, dove sorge un campo profughi. Le vittime sarebbero decine. 

«Un’orrenda strage», ha commentato Hamas, mentre Israele ha spiegato che «numerosi terroristi si erano barricati in un edificio, vicino a una scuola, un centro medico e uffici governativi».

Gli ostaggi – Si smuove, nel frattempo, lo stallo nella situazione degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. Il Qatar ha infatti raggiunto un accordo con Egitto, Israele e Hamas - in coordinamento con gli Stati Uniti - per la liberazione dalla Striscia di Gaza, tramite il valico di Rafah con l'Egitto, di un numero imprecisato di prigionieri con doppia nazionalità e altri in gravi condizioni di salute. Lo hanno riferito i media panarabi citando fonti vicine ai negoziati in corso tra le parti.

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(Unioneonline/l.f.)

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