Continuano le epurazioni in Turchia, a un anno e mezzo dal fallito golpe.

Secondo un decreto pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale, altri 2.756 dipendenti pubblici sono stati licenziati con l'accusa di legami con gruppi terroristici o organizzazioni che agiscono contro la sicurezza nazionale.

Si tratta di persone appartenenti all'intelligence, a diversi ministeri e alle Forze armate.

Sono in totale oltre 150mila gli arrestati o licenziati dal 15 luglio 2016, giorno in cui un colpo di Stato minacciò di far cadere il presidente Recep Tayyip Erdogan.

(Unioneonline/D)

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