Si è interrotta a un passo dal sogno la favola della Chapecoense. E nel peggiore dei modi.

La squadra brasiliana coinvolta nell'incidente aereo in Colombia non appartiene infatti alla élite del calcio sudamericano. Tutt'altro. Cinque anni fa militava nella quarta serie, la nostra serie D.

Poi la clamorosa scalata sino alla prima divisione del campionato brasiliano e la qualificazione a un torneo internazionale, la Copa Sudamericana, l'equivalente della nostra Europa League.

Un torneo nel quale la Chapecoense, contro tutti i pronostici, aveva conquistato la finale. E ieri si stava recando a Medellin, dove mercoledì avrebbe dovuto affrontare l'Atletico Nacional proprio per giocare l'andata della finale della Copa Sudamericana, un traguardo storico per la squadra di Chapeco, città di neanche 200mila abitanti nello Stato di Santa Catarina.

Una favola che si è interrotta bruscamente sui cieli della Colombia. Bruciando in un istante vite umane, ma anche sogni e anni di sacrifici.

Enorme lo choc per il calcio sudamericano. La Conbemol ha sospeso tutte le partite e le altre attività in programma, dopo che l'aereo che trasportava la squadra di calcio brasiliana Chapecoense si è schiantato in Colombia. Inoltre il presidente di Conbemol, Alejandro Dominguez, è in viaggio verso Medellin, vicino al luogo dello schianto.

IL DRAMMA DEI NON CONVOCATI SCAMPATI ALLA MORTE - Shock, lacrime, rabbia e preghiere. Così i giocatori della Chapecoense non convocati per la trasferta di Medellin hanno reagito alla notizia del disastro aereo avvenuta nella notte in Colombia e in cui hanno perso la vita diversi loro compagni di squadra.

Fra i giocatori scampati alla tragedia perché non convocati ci sarebbe anche l'ex 'italiano' Claudio Winck, difensore che ha giocato in prestito al Verona fino allo scorso marzo segnando un gol in coppa Italia, mentre fra le vittime c'è anche Felipe Machado che giocò nella Salernitana nel 2009-2010.

Oltre a Winck, non sono saliti sul volo per Medellin l'argentino Alejandro Martinuccio, passato anche dal Villarreal, e i brasiliani Neném, Demerson, Marcelo Boeck, Andrei, Hyoran, Nivaldo, Moisés e Rafael Lima.

Molti di loro si sono ritrovati nello spogliatoio della squadra all'interno dello stadio Arena Conda, come documentato anche dalle immagini diffuse dal 'Diario Catarinense' sul proprio profilo twitter.

"Non può essere vero", ha detto al suo arrivo il centrocampista Nemen, sotto shock come i suoi compagni. "Non ci posso credere", gli ha fatto eco il difensore Demerson, non convocato come alcuni dei suoi compagni per scelta tecnica dall'allenatore Caio Junior, anch'egli fra le vittime.

Rafael Lima ha varcato in lacrime i cancelli dello stadio, all'esterno del quale si sono radunati diversi tifosi del Chapecoense. L'argentino Alejandro Martinuccio ha sfogato la sua rabbia per quanto accaduto prendendo a calci un cestino: "Per favore, pregate per i miei compagni", ha scritto su twitter dopo avere appreso della tragedia. Poi, parlando con la stampa del suo paese, ha affermato: "L'infortunio mi ha salvato la vita".
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