Donald Trump frena sull'incontro con Kim Jong-un.

Il vertice ci sarà, ha detto Washington, ma solo se "la Corea del Nord farà seguire azioni alle parole".

"Aspettiamo con impazienza la denuclearizzazione di Pyongyang. Ma tutte le sanzioni e la massima pressione devono restare", ha chiarito la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders. Una presa di posizione che ha trovato l'appoggio della Cina: anche per il presidente Xi Jinping, che ha avuto un colloquio con Trump, le sanzioni vanno mantenute "finché la Corea del Nord non intraprenderà passi tangibili verso una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile".

Intanto, in vista degli incontri che dovrebbero tenersi a maggio, ci sarà il summit fra il presidente sudcoreano Mon Jae-in e Kim Jong-un ad aprile nella zona demilitarizzata.

Per il vertice Kim-Trump, il primo fra un presidente Usa e un leader nordcoreano, non si conosce ancora il luogo. La Svizzera si è detta disponibile a ospitarlo, mentre in Svezia è atteso presto in visita il ministro degli Esteri nordcoreano.

"Crediamo che la disponibilità del presidente Trump ad accettare un invito di Kim Jong-un rappresenti uno sviluppo positivo", ha commentato l'Ue, a cui ha fatto eco il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, che ha detto di auspicare "progressi concreti per la denuclearizzazione della penisola". La cancelliera tedesca, Angela Merkel, lo ha definito "un barlume di speranza", mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto che il dialogo sia "esigente".

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha parlato di "un passo nella giusta direzione" esprimendo la "speranza che questo incontro abbia luogo", mentre per il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, che ha ospitato le Olimpiadi invernali ribattezzate "del disgelo", la notizia del futuro vertice "è arrivata come un miracolo".

(Unioneonline/D)

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