Alla fine di gennaio era andato a caccia con gli amici nella giungla di Baures, nell’Amazzonia boliviana, ma si è smarrito ed è stato costretto a vagare per un mese in cerca di salvezza, tra mille insidie, finché non è stato salvato, in condizioni ormai quasi disperate. 

Protagonista della disavventura, fortunatamente a lieto fine, riferita dai media sudamericani è un uomo di nome Jhonatan Acosta.

Una vera e propria battaglia per sopravvivere la sua: ha dovuto fare i conti soprattutto con la mancanza di acqua potabile e per questo è andato avanti bevendo la propria urina. Inoltre si è nutrito come ha potuto e al momento del ritrovamento, il 25 febbraio, aveva perso ben 17 chili. 

E poi il pericolo di essere attaccato da animali feroci: «Si è difeso usando il fucile che aveva con sé allontanandoli. Ma in molti casi ha rischiato la vita», ha spiegato la sorella Miladde. Senza contare gli insetti, che lo hanno punto «infinite volte». 

Dopo essere stato ritrovato, provato e debolissimo, Acosta è stato trasferito in ospedale per ricevere le cure mediche. 

«In generale – ha raccontato ancora la sorella – mio fratello sta bene ed è stabile, ma ha ancora difficoltà ad addormentarsi. Pensa di essere ancora là fuori, nella foresta. Per questo cerchiamo di non lasciarlo mai solo». 

(Unioneonline/l.f.)

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