È di 60 morti il bilancio di un sanguinoso regolamento di conti tra bande rivali avvenuto nel carcere Anísio Jobim - Compaj a Manaus, in Brasile.

A fronteggiarsi, i detenuti appartenenti alla gang degli Fdn (Familia do norte) e quelli del Pcc (Primer comando de la capital), che hanno dato vita a una sollevazione, durata 17 ore, durante la quale è accaduta ogni genere di nefandezza.

Tra le vittime, sia prigionieri che agenti di sicurezza.

Secondo quanto si è appreso, sei persone sarebbero state decapitate e i loro corpi gettati oltre le mura del penitenziario.

Nel corso della sommossa, inoltre, alcuni prigionieri si sarebbero dati alla fuga.

Orribile la scena presentatasi alle forze dell'ordine entrate nell'edificio dopo la rivolta: testimoni parlano di "cadaveri dilaniati, mutiliati e carbonizzati".

"Siamo di fronte al maggiore e più orribile massacro mai visto nei carceri del Brasile", ha detto Epitacio Almeida, presidente della Commissione diritti umani dell'ordine degli avvocati dell'Amazzonia, che ha preso parte ai negoziati con i detenuti per liberare i 12 funzionari che erano stati presi in ostaggio.
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