Ucciso durante il furto, dubbi sulla versione del ristoratore. Un vicino: "Ho sentito sparare due colpi"
È stata fatta ieri l'autopsia sul corpo di Petru Ungureanu, il romeno ucciso durante un tentativo di furto nel ristorante Casaletto Lodigiano di proprietà di Mario Cattaneo, che ora è indagato per omicidio volontario.
L'uomo, che intanto ha riaperto l'"Osteria dei Amis", ha dato la sua versione dei fatti.
"Sono molto dispiaciuto", ha detto, mostrando i lividi al braccio destro che proverebbero la colluttazione da cui sarebbe partito il colpo fatale.
"Uno di loro mi ha afferrato con forza il braccio e cercato di strapparmi il fucile", ha spiegato.
Domenica, alla riapertura dopo i fatti di giovedì notte, l'osteria si è subito riempita di clienti, giornalisti, curiosi e persone che volevano dimostrare la loro solidarietà a Cattaneo: tra di loro c'era anche Giovanni Petrali, l'ex tabaccaio che nel 2003 ha subito una rapina a Milano, ha inseguito i banditi in strada e ha sparato, uccidendo un malvivente e ferendone gravemente un altro.
"Sono stato assolto e lo rifarei ancora - ha detto l'uomo - se quelle persone fossero rimaste a casa loro tutto questo non sarebbe successo".
Anche Salvini è stato a cena all'osteria "Dei Amis", e ha espresso solidarietà al ristoratore su Twitter. "Io sto con Mario, brava persona aggredita", ha "cinguettato" il leader del Carroccio.
Si attendeva l'autopsia per fornire ulteriori elementi per chiarire la vicenda e capire se quella di Cattaneo è stata legittima difesa o un gesto volontario.
Convocato in caserma anche un vicino di casa del ristoratore, un uomo che la sera della rapina si è affacciato alla finestra e gli ha chiesto se avesse colpito il ladro.
"L'ho preso, l'ho preso", si è sentito rispondere. Stando al racconto del vicino la moglie di Cattaneo avrebbe detto al marito: "Lascia quel fucile". E il figlio gli avrebbe invece chiesto: "Perché l'hai caricato?".
L'indagine per omicidio volontario ai danni di Cattaneo sarebbe dovuta ad alcune contraddizioni emerse nel racconto dell'uomo, la cui versione tra l'altro non coinciderebbe con quella del figlio Gianluca. Inoltre, la tragedia non sarebbe avvenuta in un contesto di esasperazione per continui furti o rapine, come successo in altri casi analoghi: l'unico precedente subito dai Cattaneo risale a 10 anni fa. L'uomo sarà interrogato di nuovo giovedì.
E spunta anche un altro testimone, che nella notte tra giovedì e venerdì scorso era sveglio al momento del fattaccio e che avrebbe sentito non uno, bensì due colpi di fucile.
Altro particolare che, se confermato, potrebbe mettere in discussione la versione di Cattaneo.
Intanto ha parlato anche Victor Ungureanu, fratello di Petru: "Io e la mia famiglia perdoniamo Mario Cattaneo davanti a Dio: non vogliamo vendetta ma solo giustizia", ha detto.
E mentre si allarga a varie attività commerciali della zona la raccolta firme a sostegno del ristoratore (si chiama "Io sto con Mario"), le indagini si concentrano sull'analisi delle telecamere di videosorveglianza.