«Ci sono giorni, come questo, in cui è insopportabile non poterla sentire e spettegolare dicendo: tutto quello che avevamo detto avete visto che si sta realizzando? E voi che ci dicevate che sbagliavamo». Roberto Saviano ha chiuso così, ieri sera, il suo incontro al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, ricordando l'amica Michela Murgia, morta lo scorso 10 agosto. Proprio alla scrittrice di Cabras Saviano ha dedicato il suo ultimo libro "Noi due ci apparteniamo" sulle dinamiche di sesso, amore e tradimento dentro le organizzazioni mafiose.

«Di Michela ho un solo pensiero - ha detto Saviano -, credo di avere disatteso tutte le cose che avevo promesso a lei. Però c'è una cosa su tutte, fondamentale: non permettere a chi decide di poter scegliere, di rimanere solo. E questo è un pensiero costante che Michela aveva verso di me, ma non solo. Questo perché non devi mai dimenticarti di vivere. Se l'impegno ti fa essere infelice, ti fa smettere di danzare, di baciare, di dormire, significa che è sbagliato. E allora per impedire che l'impegno, la scelta, la volontà di lotta faccia della tua vita un orrore non devi essere solo. Mi piace ricordarla così».

(Unioneonline/v.l.)

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