Come modello di riferimento ha solo la mamma e le sorelle, e per questo i servizi sociali hanno ritenuto di doverlo allontanare dalla sua casa, dato che nei suoi atteggiamenti risulta "effeminato".

È la storia di Roberto (nome di fantasia), 13enne di Padova: i giudici hanno deciso che non debba più vivere in famiglia, come racconta l'avvocato della madre, Francesco Miraglia.

Il ragazzino, di giorno, frequenta una comunità, ed è lì che vengono notati i suoi atteggiamenti, riprodotti anche a scuola: occhi truccati, brillantini sul viso, smalto sulle unghie.

Parte la segnalazione agli assistenti sociali e da lì al tribunale per i minori.

Vengono convocati i genitori, ed entrambi vengono dichiarati "decaduti dalla responsabilità genitoriale"; la relazione degli esperti racconta di "problematiche relazionali profonde e segnali di disagio psichico", poiché "il suo mondo affettivo risultava legato quasi esclusivamente a figure femminili e la relazione con la madre appariva connotata da aspetti di dipendenza, soprattutto riferendosi a relazioni diadiche con conseguente difficoltà di identificazione sessuale, tanto che in alcune occasioni era andato a scuola con gli occhi truccati, lo smalto sulle unghie e brillantini sul viso. Emergeva poi un forte conflitto di lealtà con la madre".

Lei però sostiene che si sia trattato di un singolo episodio, in occasione di una festa di Halloween, e ribadisce: "Per me, anche se fosse omosessuale, non sarebbe certo un problema".

Ma i giudici seguono le direttive dei servizi sociali, per consentire a Roberto di "avere uno spazio per incontrare i suoi pensieri e i suoi desideri con conseguente percorso di revisione del suo mondo interno così come oggi lo percepisce".

La vicenda non passa inosservata, e finisce sulla stampa locale e nazionale; il legale della mamma spiega: "Non sappiamo quale sia il suo orientamento sessuale. Ma il problema ancora più grave è che non esistono comunità che possano accogliere un ragazzino che potrebbe essere omosessuale. E se arriva con la nomea di essere omosessuale? Non rischiamo di trasformarlo in un ragazzino a rischio suicidio? A me sembra una vicenda di una gravità inaudita".
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