Chiude a Roma la chiesa di San Luigi dei francesi. La decisione è stata presa oggi "per misure precauzionali" e "fino a nuovo ordine".

Si legge sul sito di San Luigi che rinvia ad una decisione dell'ambasciata di Francia a Roma. Niente messe né visite dunque in quella che dal 1589 è la chiesa nazionale dei francesi, una delle più frequentate dai turisti perché vi si trovano tre capolavori del Caravaggio: il Martirio di San Matteo, San Matteo e l'angelo e Vocazione di San Matteo.

Questa è la prima disposizione del genere nella Capitale, dove non si registrano episodi di positività al Covid-19. La decisione è dovuta al fatto che un sacerdote della diocesi di Parigi di 43 anni, tornato a metà febbraio dall'Italia dove risiedeva precedentemente, è risultato positivo al coronavirus questo venerdì 28 febbraio.

Ora è ricoverato in ospedale e le sue condizioni vengono definite "rassicuranti".

La Scala di Milano resterà invece chiusa almeno fino all'8 marzo: "Tutti gli spettacoli

e le manifestazioni aperti al pubblico previsti al Teatro alla Scala fino all'8 marzo - si legge sul sito - sono annullati". Questo significa che sono cancellati il concerto del coro e dell'orchestra della Scala diretti da Zubin Mehta il 7 marzo e la prima della Salomè di Richard Strauss diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Damiano Michieletto, una delle produzioni più attese dell'anno.

PARIGI - Tornando nella capitale francese, porte chiuse al museo del Louvre, che questa mattina non ha aperto a causa di una "riunione di informazione" sul coronavirus che ha visto impegnati la direzione e i rappresentanti del personale.

La riunione è stata convocata per affrontare le misure di prevenzione riguardanti l'epidemia. Tanti i turisti da ore in attesa sotto la pioggia davanti agli ingressi del museo più famoso al mondo. Le autorità francesi hanno vietato gli eventi pubblici di massa, ma non hanno incluso nelle misure di prevenzione le partite di calcio e i musei.

AEROPORTI CHIUSI PER GLI ITALIANI - L'innalzamento al livello massimo dell'allarme per i viaggi nelle zone più colpite dal coronavirus compiuto dal governo americano sortisce il primo risultato: American Airlines ha sospeso fino al 24 aprile tutti i voli da e per Milano.

Nelle maglie di questa decisione è rimasto impigliato un gruppo di italiani, fatti scendere dall'aereo quando già alcuni di loro si erano accomodati in poltrona.

L'equipaggio si è rifiutato di salire a bordo del volo in partenza dall'aeroporto JFK di New York per paura del contagio, e a nulla sono valse le rimostranze dei passeggeri che sono stati letteralmente bloccati in fase di imbarco.

A raccontarlo Alessandro Mezzanotte, avvocato, che stava rientrando in Italia assieme a un gruppo di colleghi da una missione oltreoceano. Il loro volo AA198 era in programma alle 18.05, destinazione Milano Malpensa.

A imbarco aperto, il personale di bordo ha fatto sapere che considerava rischioso compiere quel viaggio, trovando immediato appiglio nelle decisioni prese una manciata di minuti prima dalle autorità americane. "Viaggi nelle aree colpite dal virus solo se necessari".

"Quando già si era proceduto all'imbarco di 5 dei 9 gruppi di viaggiatori - racconta Mezzanotte - gli ingressi sono stati bloccati e coloro che erano saliti sono stati fatti scendere.

Sbarrato il finger. A chi chiedeva informazioni, il personale ha spiegato a voce dei timori dell'equipaggio, senza però fornire soluzioni". American Airlines, inizialmente, ha opposto qualche resistenza ad ammettere che l'aereo non avrebbe mai toccato il suolo di Malpensa, ma dopo un'ora ha ufficialmente cancellato il volo. E non molto più tardi ha pubblicato una nota che avvisava della sospensione di tutti i voli da e per Milano fino al 24 aprile.

Per alcune ore, lunghe e concitate, ai passeggeri attoniti del Jfk non è stata fornita alcuna informazione precisa: se sarebbero partiti, quando, da dove. Dirimente è stato l'intervento del Consolato Generale di New York e dell'Ambasciata d'Italia a Washington, che hanno fin da subito prestato assistenza agli italiani e contribuito a dirottarli su altri voli per l'Italia.

Dopo una notte in albergo, alle 20.45 di oggi (ora locale), il gruppo passerà di nuovo i controlli di sicurezza dello scalo americano. Stavolta con la certezza di riuscire ad arrivare a destinazione: ad attendere in pista ci sarà un aereo di Alitalia.

E analoga decisione ha preso la Turkish Airlines, cancellando a partire da oggi i voli da e per l'Italia.

(Unioneonline/F-L)
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