Si è chiusa in casa per un mese, fa fatica a uscire e non è ancora tornata all'università, la studentessa americana di 21 anni che il 7 settembre scorso ha denunciato due carabinieri per violenza sessuale nei confronti suoi e di un'amica.

Ha rotto il silenzio con una mail scritta in inglese.

È tornata negli States, dove sta cercando di superare questo "devastante" momento con l'assistenza dei medici, "per un doloroso recupero fisico e psicologico".

"Tornerò a Firenze - scrive la ragazza - e ho fiducia nella giustizia".

Ha raccontato ai giudici con "pudore e profondo disagio" quel che ha vissuto quella notte, quando, stando alle sue dichiarazioni, il carabiniere 46enne Marco Camuffo avrebbe approfittato delle sue condizioni psicofisiche costringendola ad atti sessuali.

"Ci sono molte domande in sospeso, bisogna lasciare che il sistema giudiziario conduca le sue indagini e abbia il tempo di esaminare le prove".

Poi il ringraziamento alla città di Firenze, per il corteo di solidarietà organizzato per lei e la sua amica: "Significa molto per me, l'Italia ha un posto speciale nel mio cuore".

(Redazione Online/L)

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