"L'Unione europea e il Regno Unito devono andare di pari passo, perché è un'opportunità per tutti".

Queste le parole di Theresa May oggi a Firenze per un discorso sulla Brexit di cui si è discusso moltissimo in questi giorni tra indiscrezioni e proteste.

"Noi lasceremo la Ue il 29 marzo 2019- ha detto l'inquilina di Downing Street nell'aula magna dell'ex Scuola allievi marescialli dei carabinieri, davanti a un parterre di circa 150 invitati tra imprenditori e finanzieri - ma non l'Europa e i suoi valori: perciò continuiamo a lavorare insieme su temi come terrorismo e migrazioni".

"NON CI SIAMO MAI SENTITI A CASA" - "Durante tutti gli anni della nostra partecipazione, il Regno Unito non si è mai sentito completamente a casa in seno all'Unione Europea - ha però precisato nel suo discorso, durato 33 minuti -. Non abbiamo mai sentito la Ue come parte integrante della storia inglese nel modo in cui questo avviene in molti altri posti in Europa".

"ITALIANI, RESTATE" - "Noi vogliamo che i cittadini dell'Unione europea, tra questi i 600mila italiani che vivono da noi, possano restare nel Regno Unito, garantendo i loro diritti. Su questo siamo vicini a un accordo, anche se i colloqui sono molto difficili".

Il primo ministro ha poi parlato di un periodo di transizione di due anni, nel quale "le persone potranno continuare a entrare, vivere e lavorare nel Regno Unito, dove esisterà un nuovo sistema di registrazione, che sarà un preparativo essenziale per la futura nuova situazione".

LA SICUREZZA - La premier inglese - arrivata a Firenze con Philip Hammond, ministro delle Finanze, David Davis, ministro per il negoziato della Brexit, e Boris Johnson, ministro degli Esteri - è stata accolta in un centro completamente blindato tra tiratori scelti e agenti in borghese.

IL SINDACO NARDELLA - "Per noi oggi è l'occasione - ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha dato il benvenuto alla premier - per affermare con orgoglio la nostra determinazione a costruire una Europa sempre più forte, unita e plurale. Un'Europa dei popoli e delle città, libera e capace di realizzare il sogno di chi con coraggio seppe guardare al futuro dalle macerie della seconda guerra mondiale. Non possiamo tradire quel sogno e gli ideali che lo accompagnano".

LE PROTESTE - Intanto, fuori dalla Basilica di Santa Maria Novella, un nutrito gruppo di europeisti - britannici residenti nel nostro Paese ma anche italiani - ha contestato la May e i negoziati tra il Regno Unito e l'Unione Europea al grido di "L'Europa è il mio Paese".

(Redazione Online/D)

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