Arrestato a Lione il ventunenne sospettato per l'omicidio della ragazza trovata morta nei boschi vicino ad Aosta. La notizia è stata data dal procuratore di Grenoble e rilanciata dai media francesi.

L'uomo,  già a processo per atti di violenza sulla vittima, dovrà comparire davanti al Tribunale correzionale di Grenoble tra poche settimane. Su di lui inoltre pendeva un mandato di cattura internazionale con l'accusa di omicidio, emesso dalla procura di Aosta.

Il giovane sospettato dell’omicidio della 22enne è nato in Italia, ha origini egiziane e risiede nella cittadina di Saint-Priest, nella cintura di Lione. L’uomo era ricercato dalle autorità francesi già dalla fine di marzo per «violazione del controllo giudiziario». Anche la Procura di Grenoble ha aperto un'indagine per l'omicidio.

Le indagini sul delitto sono condotte dai carabinieri e coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi e dal procuratore capo Luca Ceccanti. Il ragazzo arrestato era stato visto in zona con la vittima nei giorni precedenti il delitto. 

Gli inquirenti stanno anche dando la risposta a un’altra domanda. Cosa ci facevano quei due ragazzi in luoghi abbandonati da Dio, in mezzo ai boschi in zone completamente fuori dalle rotte turistiche?

Ad averli spinti lì potrebbe essere stata la cosiddetta “Urbex”, l’esplorazione di edifici abbandonati. I due erano alla ricerca di quel villaggio abbandonato in cui si trova anche la chiesetta diroccata dove il 5 aprile scorso è stato trovato il corpo senza vita della ragazza uccisa a coltellate.

Proprio nella cappella dedicata a Santa Barbara gli abitanti dell'Equilivaz trovano riparo durante il diluvio del 6 giugno del 1879, mentre le sei case del villaggio venivano ridotte a ruderi. Una massa di neve sciolta e acqua esondata a monte, dal torrente Vertosan, trascinò con sé massi e alberi, finendo sull'abitato e travolgendo anche il bestiame. Da allora l'Equilivaz, raggiungibile con una breve camminata dalla strada statale 26, è disabitato.

(Unioneonline/L)

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