"Nulla è ancora deciso. Attendiamo i dati sulla variante Omicron e passeremo in rassegna eventuali provvedimenti. C’è da lavorare ed essere attenti”.

Mario Draghi conferma che il governo varerà un nuovo pacchetto di misure all’antivigilia di Natale, ma frena sulle varie indiscrezioni che circolano, come l’obbligo di tampone anche per i vaccinati in teatri e cinema, che non piace alle Regioni.

Le ipotesi sul tavolo sono diverse: l’ulteriore riduzione della durata del green pass da nove a sei o sette mesi, il tampone per i vaccinati ma solo in stadi, concerti e discoteche, luoghi che implicano assembramenti, le mascherine all'aperto.

Fonti di governo escludono invece l’estensione dell’obbligo vaccinale per tutti (ma non è escluso che possa essere esteso ad altre categorie a contatto col pubblico) e l’utilizzo del super green pass su bus e metro.

Un intervento, comunque, ci sarà. Ma il governo attende la flash survey avviata dall’Istituto superiore di sanità per capire la reale diffusione di Omicron e il suo impatto sui contagi giornalieri. I primi risultati saranno sul tavolo di Palazzo Chigi tra mercoledì e giovedì e solo allora, sulla base dei dati, si tireranno le somme.

Un paio di punti fermi ci sono. Il primo: i casi di Omicron sono sottostimati per via dello scarso sequenziamento che si fa in Italia rispetto agli altri Paesi europei, nostro tallone d’Achille della lotta al Covid. Il secondo: anche se gli esperti prevedono il picco non più a Natale ma a gennaio inoltrato, al rientro va garantita la scuola in presenza e non ci saranno chiusure generalizzate, a meno che non esploda la curva delle ospedalizzazioni, cosa che secondo le proiezioni degli esperti non dovrebbe accadere.

(Unioneonline/L)

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