Il 4 febbraio scorso alle prime ore del mattino un 15enne di Livorno entra nel palazzo più alto della città, sale fino al 26esimo piano e si butta giù.

BLUE WHALE - Potrebbe essere il primo caso di "Blue Whale" in Italia: si tratta del gioco choc, diffusosi a macchia d'olio sui social network, che spinge gli adolescenti al suicidio.

È nato in Russia, dove sono almeno 157 le vittime registrate.

LE REGOLE DEL GIOCO - Si tratta di un macabro rituale psicologico che induce i ragazzini a una depressione talmente profonda che l'unico modo per liberarsene è togliersi la vita.

La "balena blu" ha un protocollo preciso, con delle regole ferree da seguire, addirittura sotto la guida di un tutor e si struttura per tappe, anzi per "gradi", che prevedono tra l'altro: autoincisioni su varie parti del corpo, la visualizzazione di video psichedelici e dell'orrore inviati dal tutor, l'ascolto di musica inviata dallo stesso tutor, lo svegliarsi in piena notte (alle 4.20) e uscire di casa per andare sul tetto di un palazzo alto e restare un po' sul cornicione.

E poi: disegnare balene azzurre, postare sul proprio profilo Facebook la frase "I'm a whale", o non parlare con nessuno per un'intera giornata.

Fino al 50esimo giorno, quando si arriva all'ultimo compito assegnato, che recita testuale: "Saltate da un palazzo alto. Prendetevi la vostra vita". L'ultimo atto, che, inoltre, va filmato.

Si tratta di un "percorso" studiato alla perfezione: il più delle volte a cascarci sono adolescenti che stanno bene, e che vengono manipolati psicologicamente dagli ideatori, fino a pensare che mettere fine alla propria vita sia l'unica soluzione possibile per superare la depressione indotta dal gioco medesimo.

Philip Budeikin, il 22enne arrestato in Russia
Philip Budeikin, il 22enne arrestato in Russia
Philip Budeikin, il 22enne arrestato in Russia

L'ARRESTO IN RUSSIA - In Russia in questi giorni è arrivato il primo arresto: in manette è finito Philipp Budeikin, 22enne studente russo di psicologia, reo confesso senza mostrare il minimo pentimento.

Anzi: "Ci sono le persone e gli scarti biologici, - ha spiegato durante un interrogatorio - io selezionavo i secondi, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società: io li ho fatti morire, ma loro erano felici di farlo".

LIVORNO - Tornando all'Italia, è stata un'intervista rilasciata alle Iene da un amichetto del ragazzo livornese suicidatosi lo scorso febbraio a innescare l'allarme.

Prove del collegamento con "Blue Whale" non ce ne sono, ma la testimonianza del ragazzino lascia intravedere molti punti in comune.

"La mattina prima del suicidio a scuola aveva un forte dolore alla pancia, gli ho alzato la maglia e gli usciva tanto sangue: aveva tanti puntini uno vicino all'altro, come se si fosse punto più volte con un ago o uno spillo", ha raccontato l'amico del giovane.

Altre inquietanti analogie sono "i film horror che guardava tutte le sere, il fatto che si alzava in piena notte per uscire e, così diceva, andare a correre". E poi il video delle telecamere di videosorveglianza, che prima del suicidio lo hanno immortalato sul cornicione del palazzo, mentre si filmava. Di lì a poco si sarebbe buttato giù.

Il gioco suicida è arrivato anche in Italia?
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