È il 16 aprile del 2013, sono le 21.30 circa. Lucia Annibali, avvocato di Urbino, torna nel suo appartamento di Pesaro. Qualcuno, un uomo incappucciato (un complice era rimasto a fare “da palo”), le getta sul viso dell’acido solforico: la sostanza la colpisce in pieno.

Dopo le urla di dolore e la vista annebbiata, riesce a chiedere aiuto ai vicini. Scattano i soccorsi, la donna viene portata d’urgenza al centro grandi ustioni dell’ospedale di Parma ma prima ancora di essere portata via fa un nome, quello del suo ex: Luca Varani.

Lucia Annibali viene sottoposta a una serie di interventi chirurgici di ricostruzione, ma le indagini partono subito. Varani dice di avere un alibi, perché il giorno della brutale aggressione era insieme ad alcuni amici. Ma viene comunque arrestato: secondo le accuse aveva assoldato due uomini per vendicarsi dopo essere stato lasciato dalla donna. Col tempo ammetterà di essere stato il mandante di quell’episodio ma di aver chiesto ai due albanesi di danneggiare con l’acido la macchina della 35enne, non lei. Il giudice non gli crederà. Verrà condannato a 20 anni di carcere, i due uomini a 12.

(Unioneonline/s.s.)

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