La partenza da Cagliari era prevista lo scorso 23 agosto per le 18:30 circa ma i passeggeri hanno lasciato l’Isola alla volta di Bergamo solo alle 23 inoltrate, dopo quasi 5 ore di ritardo. Ma per i rimborsi nulla da fare: la compagnia aerea dice no, spiegando che il disagio è stato causato da «un'emergenza medica prima della partenza per la tratta precedente, fuori dal controllo di Ryanair».

«Capita spesso che i voli non rispettino gli orari, ma quando sono salita ho capito subito che si trattava dello stesso aeromobile che quella sera era rimasto bloccato per ore sulla pista di Bergamo sotto il sole, per problemi tecnici», racconta la passeggera Daniela Del Rio. «A bordo la temperatura era accettabile. Ma tutta la durata del volo il climatizzatore è rimasto spento. C’era solo un flebile riciclo d’aria. Fosse stato giorno sarebbe stata una situazione insostenibile. I disagi minori sono dovuti solo al fatto che era notte, a quell’ora faceva meno caldo». 

Dalla compagnia, durante le ore di attesa al Mario Mameli «nessuna spiegazione del ritardo. Ci hanno poi detto – continua la donna – che i posticipi sul tabellone erano stati causati da un malore a bordo sulla tratta precedente. Peccato che poi leggendo le notizie online ho scoperto che a mettere a dura prova la salute di tutti erano state le temperature in cabina, altissime, e l’aria condizionata spenta».

«Ora Ryanair non mi accetta la richiesta di rimborso. Ma è stato il malfunzionamento dell’aeromobile a causare il malore, con il conseguente ritardo del volo. Quindi la responsabilità c’è, ma la negano. Voglio evitare la segnalazione all’Enac, rimarrò in attesa di una risposta sino al 12 settembre».

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