Sull'omicidio di Federica Madau - la trentunenne di Iglesias uccisa a coltellate dal marito, Gianni Murru - dovrà esprimersi la Cassazione.

A chiamare in causa la Suprema Corte è l'avvocato Gianfranco Trullu, difensore dell'uomo condannato in primo grado a trent'anni di reclusione con sentenza confermata il 19 giugno scorso dalla Corte d'Assise d'Appello di Cagliari.

Nel ricorso presentato si contesta il dispositivo del Collegio di secondo grado, presieduto dal giudice Gemma Cucca, per diversi aspetti: errata valutazione delle risultanze processuali in merito alla capacità di intendere e di volere di Murru, nonché sulla contestata premeditazione del delitto avvenuto la sera del 2 marzo 2017.

Nel ricorso viene evidenziato che già in primo grado le conclusioni del consulente del pm e della difesa convergevano sul fatto che l'imputato fosse affetto da un disturbo di adattamento con depressione e ansia misti: tale condizione avrebbe scemato in maniera significativa la sua volontà.

Per l'avvocato Trullu non ci sarebbero neppure elementi a conferma della premeditazione dell'omicidio.

In primo luogo la Suprema Corte (che, in sintesi, valuta la corretta applicazione delle leggi da parte dei giudici territoriali) dovrà esprimersi sull'ammissibilità del ricorso: in caso affermativo sarà fissata l'udienza per decidere se nella sentenza di secondo grado sussistano, o meno, i vizi nell'applicazione delle leggi che hanno portato alla conferma della condanna.

Il ricorso potrebbe, dunque, essere rigettato oppure accolto (anche parzialmente) e potrebbe essere disposto un nuovo processo in Appello.
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