Della rapina di stamane nella 131 al km 184 all’altezza di Siligo emerge il racconto dei primi testimoni, di transito sul posto poco dopo le 8 del mattino. Fra questi Daniele Pinna (46 anni) procuratore calcistico sassarese, che viaggiava in direzione Cagliari per l’ennesima giornata di lavoro. «Sono giornate frenetiche per il calciomercato – racconta Pinna - e così sono partito presto per arrivare nel capoluogo a metà mattinata, dove avevo un incontro tecnico. Giunto all’altezza di Siligo ho notato le prime auto in doppia fila e una colonna di fumo. Ho subito pensato si trattasse di una rapina e non di un incidente. La dinamica era diversa rispetto a quella di uno scontro fra auto».

Nemmeno il tempo di accostare e Pinna assiste all’inferno: «Ho frenato e inserito le doppie frecce – aggiunge - quando ho sentito i primi colpi d’arma da fuoco fra vigilantes e banditi, prima ravvicinati e poi spostati più di lato. Le forze dell’ordine sono arrivate dopo diversi minuti insieme alle ambulanze soccorrendo le guardie ferite. Dopo oltre mezz’ora anche l’elicottero dell’Areus». Aggiunge Pinna: «Sono volati diversi colpi probabilmente di Ak47 e si sentivano chiaramente le urla dei banditi mentre si aprivano una via di fuga. Abbiamo avuto paura e il panico era leggibile nei volti di tutti, specie fra i primi della colonna ad essere stati bloccati, con la richiesta del malviventi di scendere dai veicoli e tornare indietro».

Emergono ulteriori dettagli: «Per bloccare il traffico – specifica Pinna- hanno utilizzato una grossa catena e utilizzato dei chiodi. Erano chiaramente esperti e pronti a tutti pur di portare a compimento il colpo. Reputo una fortuna non essere arrivato in concomitanza col blocco stradale». Non manca un pensiero per i vigilantes feriti: «Spero possano riprendersi quanto prima. Ogni giorno rischiano la vita sottopagati ed esposti a rischi altissimi. Se non si è verificata una strage è solamente un miracolo».

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