«Il cane che ha aggredito il mio compagno nei giorni scorsi, non era il mio, ma del mio ex marito. Un rottweiler che ho ereditato con tutte le problematiche di un animale che ha subito l’abbandono del suo padrone».

Così la proprietaria del rottweiler che il primo aprile scorso ha azzannato a Porto Torres il suo fidanzato 36enne. L’episodio si è verificato all’interno dell’abitazione della donna che, in quel momento, era assente. Il compagno era stato trasferito al pronto soccorso per le lesioni profonde riportate sul braccio e sulla gamba.

«Il cane è stressato perché ha subito un trauma, – spiega - ha vissuto in cattività ed oggi rifiuta guinzaglio e museruola e continua a farsi del male, mordendosi la coda, con il rischio di aggredire ancora». Per questo chiede aiuto agli specialisti in grado di supportarla nel percorso riabilitativo imposto dall’ordinanza emessa dal sindaco Massimo Mulas con obbligo di sottoporre il proprio cane ad un corso rieducativo, come richiesto dalla stessa Asl, Sassari-struttura complessa Randagismo e anagrafe animali da compagnia del Nord Sardegna, diretta da Andrea Sarria, presidente dell’ordine dei medici di medicina veterinaria.

«Tempo fa avevo chiesto sostegno ad un veterinario per curare l’animale, ma sono stata lasciata sola ad affrontare una situazione difficile - aggiunge la donna – ora ho bisogno di uno specialista e di un addestratore che con la mia presenza proceda nella riabilitazione del cane». La proprietaria del rottweiler ha precisato che il compagno è stato curato con 30 punti di sutura. 

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