Storie di salvataggi di tartarughe marine, di salvaguardia di animali spesso vittime di microplastiche che inquinano i mari, vittime di catture accidentali nel Mar Mediterraneo.

A raccontarle è l’associazione Crama, il Centro recupero animali marini del Parco nazionale dell’Asinara che offre la possibilità di adottare a distanza le tartarughe ferite che hanno bisogno di cure, con costi elevati che la struttura deve sostenere per l’assistenza medica, i medicinali e il cibo. Nato nel giugno del 2009, per volontà di sei giovani soci con formazione tecnico-scientifica, il centro Crama nel corso dei suoi 14 anni di attività vanta 300 volontari che in questo arco di tempo hanno affrontato circa 3mila interventi monitorando oltre 5 chilometri di costa.

Chiunque può inoltrare richiesta di sostegno alle pazienti della specie caretta caretta, tartarughe verdi o Liuto, che, una volta curate, vengono rilasciate in mare per ritornare nel loro habitat naturale. La struttura entrata in funzione presso l’Osservatorio del Mare nel 2012, un ambulatorio situato a Cala Reale, presenta spazi adeguati, due sale fornite di tre vasche modulari ciascuna per la degenza degli animali che hanno bisogno di cure.

La loro attività è concentrata principalmente sull’attività di recupero, cura e monitoraggio di tartarughe marine e cetacei, di attività di educazione ambientale con scuole di ogni ordine e grado e di ricerca scientifica. L'associazione svolge anche attività di sensibilizzazione rivolta agli operatori del mare, tra cui pescatori, Capitaneria di porto e Corpo Forestale, ma anche alle scolaresche principalmente nel Nord Sardegna.

© Riproduzione riservata