Lui, l’escort, la compagna. Si delinea intorno alla figura di un classico triangolo sentimentale la vicenda, discussa ieri in tribunale a Sassari, che vede una 31enne non italiana accusata di truffa da un sassarese di 64 anni.

La vicenda: l’uomo le regala “per bontà”, secondo l’imputazione, 120mila euro in appena due mesi tra febbraio e aprile 2021. E gran parte della somma, come ha spiegato lui ieri in aula d’assise, l’aveva elargita perché la donna, che si sarebbe presentata come studentessa, sarebbe stata affetta da due tumori e, dovendo operarsi nel paese d’origine, doveva sostenere spese onerose.

Al denaro per le cure, la presunta vittima aveva aggiunto quello per l’acquisto di un’autovettura dal prezzo di 22mila euro più altre regalie, fino a maturare la convinzione, così ha riferito, che qualcosa non tornava e a tagliare i rifornimenti oltre che a presentare denuncia.

Una generosità, la sua, spiegata su specifica domanda della giudice Monia Adami, con il fatto che «era innamorato». Tutt’altra versione invece da parte dell’imputata, difesa dall’avvocato Franco Fois, che ha raccontato come il 64enne l’avesse conosciuta da subito come escort, avendola contattata su internet dopo averne visto il profilo su un sito d’incontri, e che lei non gli aveva mai chiesto né soldi né regali, sostenendo poi di non aver avuto alcun tumore ma dei noduli al seno.

La 31enne ha tra l’altro riferito come la relazione si fosse interrotta, intorno a luglio 2021, per volontà della compagna dell’uomo che, in una telefonata chiarificatrice, l’avrebbe insultata.

Nella prossima udienza verrà ascoltata una testimone a difesa. Il pm era Mario Leo e l’avvocato di parte civile Pietro Diaz.   

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