Il giudice del Tribunale della Corte di appello, sezione di Sassari, Marina Capitta (a latere Marongiu e Caleffi), ha confermato la sentenza di assoluzione di primo grado per Marco Bertolino, 56 anni, e Salvatore Signoriello, 72 anni, rispettivamente ex direttore ed ex amministratore delegato della centrale termoelettrica E.On Fiume Santo.

Per l'ex capo impianto Bertolino erano cadute le accuse di disastro ambientale in concorso perché «il fatto non sussiste». Mentre per l'ad Signoriello è stata confermata la sentenza "di non luogo a procedere". In particolare Bertolino era accusato di inquinamento ambientale doloso nel suolo, sottosuolo e nelle acque del golfo dell’Asinara. Nei suoi confronti nel 2015 erano scattate anche le manette. L’amministratore delegato Signoriello era stato interdetto per due mesi dal proprio incarico. Il capo dell’impianto Bertolino aveva scelto il rito abbreviato. 

Secondo l’accusa, «di comune accordo e con un unico fine non avevano segnalato continui sversamenti di olio combustibile di cui erano a conoscenza da almeno due anni. Si verificò anche un incidente: un serbatoio da cinquantamila litri si era staccato dal fondo, provocando perdite continue che sarebbero state nascoste per non arrecare danni all’azienda».

Parti civili sono il Ministero dell’Ambiente, Comune di Porto Torres, Wwf Italia e Comitato tuteliamo il Golfo dell’Asinara, rappresentati dagli avvocati: Francesco Caput, Fabrizio Bionda, Gianmichele Sideri e Pina Zappetto.  

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