«I murales sui palazzi popolari sono opere d’arte, non pasticci». Il Comitato di quartiere della Pietraia si dissocia dalle affermazioni del consigliere Christian Mulas, capogruppo dell’Udc, che in un una nota aveva criticato la scelta dell’Amministrazione di Alghero di impegnare 35mila euro per disegnare le facciate degli edifici di via Tiziano.

Addirittura il componente della maggioranza aveva puntato il dito sull’inutilità dell’iniziativa in un rione carente di servizi. Il presidente del Comitato di quartiere della Pietraia, Gavino Carta, non la pensa allo stesso modo e difende i due progetti artistici che «creano relazioni, fanno società, sono strumenti di inclusione sociale, crescita culturale e di riqualificazione urbana», dice Carta. «Il Comitato ha accolto con entusiasmo sin dall’inizio questo progetto impegnandosi a far conoscere la storia del quartiere agli artisti contribuendo alla progettazione delle loro opere, le quali rappresentano il passato il presente e il futuro del quartiere e non solo “piovre e crostacei”», tiene a precisare il presidente. «Durante la realizzazione delle due opere di Urban Art si è creata l’occasione di confronto tra gli abitanti del quartiere che numerosi ogni giorno seguivano i lavori. Gli studenti delle medie della Pietraia e del Liceo artistico hanno potuto conoscere, confrontarsi con gli artisti e realizzare, sotto la loro guida, delle opere di Urban Art nell’area dello skatepark».

Non pasticci inutili, insomma, ma opere di due artisti di fama mondiale, quali Luca Rancy (realizza urban art dal 2003, ha esposto alla Triennale di Milano vantando collaborazioni internazionali tra cui quella con Elio Fiorucci e partecipando a vari Festival internazionali) e Fabio Tellas (lo street artist sardo più conosciuto al mondo, realizza urban art dal 1998 vantando diverse collaborazioni con istituti internazionali nei maggiori paesi quali Usa, Cina, Russia, e la rivista Living del Corriere la settimana scorsa l’ha scelto per disegnare la copertina celebrativa dei suoi 10 anni).

«Siamo coscienti che il quartiere della Pietraia ha bisogno di progetti di riqualificazione per la sua valorizzazione ma ciò non toglie che proprio tali "disegni” servono a togliere dall’anonimato e dal silenzio il nostro quartiere che è pur sempre l’ingresso e il biglietto da visita della nostra città che oggi si presenta con delle opere d’arte e non con due facciate completamente anonime. Ci auguriamo che sia questa Amministrazione e quelle che seguiranno rendano la Pietraia un museo a cielo aperto», conclude Gavino Carta.

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