Quindici allievi, altrettanti docenti, 120 ore di lezione, di cui la metà laboratoriali, 12 moduli formativi, tre atenei (Sassari, Torino e Molise), vari gli istituti di ricerca coinvolti, tra cui il Consiglio Nazionale di Ricerca di Sassari: sono questi i numeri della prima edizione della della Scuola Sarda di Pastorizia che nel 2023 è stata promossa dal GAL Anglona Coros grazie a un finanziamento della Regione Sardegna con l'obiettivo di rilancaire il settore pastorale riscoprendo l'antico mestiere del pastore.

La sede principale delle attività formative è stata Osilo, ma con appuntamenti anche a Perfigas e Chiaramonti. Sono state una decina le imprese che hanno ospitato gli studenti nelle attività pratiche.

«Per la prossima annualità la Regione Sardegna ha stanziato 150mila euro che - spiegano dal Gal Anglona Coros - nelle intenzioni del Comitato Tecnico Scientifico si pensa di dedicare un corso all’alta formazione per pastori altamente motivati a investire sulla propria formazione e interessati a tutelare la biodiversità, accrescere le proprie competenze manageriali e rafforzare il ruolo sociale del pastore. La pastorizia è un’attività tradizionale molto antica che nel paesaggio della Sardegna ha lasciato una traccia più profonda di quanto pensiamo. Oggi la pastorizia svolge ancora un ruolo di vero e proprio presidio territoriale. Con la sua presenza radicata e diffusa contrasta i crescenti fenomeni di degrado, valorizza la biodiversità, aiuta a ridurre i rischi idro-geologici e offre una forma sostenibile e autonoma di lavoro e reddito, sostenendo la micro economia locale».

Di questi argomenti se ne parlerà venerdì 24 novembre, alle 9, presso il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Al termine della Cerimonia l’Agenzia Edugov assegnerà ai partecipanti l’attestato di partecipazione.

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