Anche la Corte d'Appello di Sassari considera Francesco Baingio Douglas Fadda responsabile dell’omicidio della sua compagna, Zednka Krejcikova, 48enne di origine ceca. Per l’uomo, 47 anni, è stato confermato l’ergastolo inflitto dai giudici nella sentenza di primo grado che risale al 15 marzo 2022.

La donna era stata accoltellata in un bar di Sorso il il 15 gennaio 2020 e lasciata morire in una casa di Ossi dove Fadda l’aveva abbandonata in fin di vita prima di fuggire con le figlie della vittima, due gemelline di 11 anni.

L'uomo, difeso dal penalista Lorenzo Galisai, era presente in aula. Si è sempre dichiarato innocente, sostenendo la solita tesi, ovvero che la compagna si sia ferita da sola scivolando e cadendo sul coltello che lei stessa impugnava mentre lui cercava di disarmarla.

Il suo legale ha definito «illogica» la sentenza di primo grado. «Sono mancati – ha detto annunciando ricorso in Cassazione – i dovuti accertamenti, ancor più necessari in caso di una sentenza di ergastolo».

I giudici, accogliendo la richiesta del carcere a vita sollecitata dalla procuratrice generale Francesca Pischedda e dagli avvocati di parte civile, hanno disposto l’ergastolo con una sentenza che ricalca in tutto e per tutto quella di primo grado: omicidio aggravato da premeditazione, commesso con crudeltà nei confronti di una persona alla quale Fadda era legato sentimentalmente, nonché resistenza, sequestro di persona, tortura e porto abusivo di coltello.

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