650 i migranti accolti in tutta la provincia di Sassari, 36 quelli degli ultimi tre mesi soltanto nel capoluogo turritano. Sono alcuni dei dati comunicati questa mattina, nella Sala Isgrò dell'Episcopio, dalla prefetta Paola Dessì e dall'arcivescovo monsignor Gianfranco Saba.

Un incontro voluto per dare il polso della situazione ed esprimere la sinergia tra prefettura e arcidiocesi a Sassari. «La diocesi - riferisce la prefetta - ha assicurato in tempi brevissimi i posti per minori e adulti permettendoci di fronteggiare quella che è stata definita un'emergenza da un'ordinanza della protezione civile». L'aiuto arriva provvidenziale. «Perché le manifestazioni di interesse, ovverosia gli appalti banditi da noi nel 2023, tre per i centri di accoglienza adulti e due per i minori, sono andati tutti deserti». Tranne l'ultimo che però è ancora in itinere, spiega Paola Dessì.

Dal 26 luglio è stata avviata la convenzione con l'arcidiocesi e, nel frattempo, negli spazi lasciati liberi dai frati cappuccini a Sassari, sono arrivati 31 migranti, tutti dall'Africa, a cui si aggiungeranno i 5 previsti per questa sera. Divisi in due Cas, quello per minori, con 25 ragazzi tra i 14 e i 17 anni, mentre l'altro vede 13 donne, di cui 5 gestanti, e 10 minori tra un anno e i 9 anni di età. «A loro diamo intanto l'assistenza umana – spiega monsignor Saba - poi cibo, vitto, alloggio e l'opera della Caritas di Sassari con i suoi mediatori culturali, medici e psicologi».

L'arcivescovo aggiunge riguardo all'emergenza: «Nessuno è in grado di dare risposte esaustive a qualcosa che va oltre di noi. Non si tratta di atti eroici ma di sensibilità e attenzione data a persone che affrontano la morte per giungere qui». Intanto gli arrivi nell'Isola continuano e sono previsti a breve 30 migranti provenienti dalla rotta balcanica.

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