«Un dolore che non potrà mai finire, ma per noi genitori è importante avere chiarezza». A parlare è Maria Usai, mamma di Mia, la bimba venuta alla luce l’11 settembre del 2021 alle cliniche San Pietro di Sassari e morta cinque giorni dopo.

Alla nascita, dopo poco più di 6 mesi di gravidanza, «nostra figlia era in ottime condizioni di salute, come ci hanno detto gli stessi medici, poi inaspettatamente ci hanno riferito dell’insorgenza di un’infezione – prosegue Maria – e della necessità di una trasfusione. Abbiamo subito pensato al Covid contratto in ospedale tra il personale medico e paramedico, ma non abbiamo ricevuto mai alcuna risposta. Mia è poi peggiorata notevolmente fino a quando ci hanno comunicato l’esistenza di un’emorragia cerebrale senza spiegarci se in conseguenza della trasfusione o per qualche altro motivo».

La mamma aggiunge anche che né lei né il suo compagno, Giangavino Meloni – la famiglia vive ad Arzachena -, sono riusciti a parlare con i medici: «In quell’ospedale dove Mia è nata sana è successo qualcosa ma nessuno ha voluto cercare eventuali responsabilità».

«Noi genitori siamo distrutti dal dolore e anche per la Procura di Sassari la vita di nostra figlia sembra non avere alcun valore. Abbiamo presentato una denuncia attraverso il nostro avvocato ma non abbiamo saputo più niente», conclude Maria, «non è possibile che in Italia succedano cose simili e non è possibile che ci sia questo disinteresse per una vita che senza alcuna spiegazione è volata via. Chiediamo solo di sapere la verità».

(Unioneonline/s.s.)

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