Con sentenza pubblicata ieri, venerdì 20 ottobre, il Tribunale amministrativo regionale ha respinto il ricorso presentato da Eni Rewind sulla procedura di retrocessione delle aree dismesse nell’agglomerato industriale di Porto Torres, avviata dal Consorzio industriale provinciale di Sassari. Aree industriali non produttive con edifici ormai fatiscenti, un paesaggio di vecchie fabbriche che rischiavano di scoraggiare nuove iniziative in un territorio, come l’area produttiva di Porto Torres, che offre circa 307 ettari di Zone economiche speciali.

Con lo strumento previsto dalla legge 448/98 il Consorzio industriale, presieduto da Valerio Scanu, intendeva riacquistare la proprietà di oltre 665 ettari, in buona parte di proprietà di Eni, a suo tempo cedute per attività industriali o artigianali, ma improduttive ormai da oltre 5 anni. Si tratta di liberare centinaia terreni siti in zone di importanza strategica e potenzialmente destinabili all’economia del mare, alla produzione di idrogeno verde e a nuovi insediamenti produttivi per la produzione di metanolo, ammoniaca e proteine.

Ora il Consorzio industriale potrà avviare la revisione del Piano Regolatore Territoriale e quindi una pianificazione urbanistica di dettaglio con la rivisitazione del piano infrastrutturale su aree che possono rientrare nella disponibilità dell’ente consortile. 

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