Un grande fuoco al centro dell’atrio Comita ha infuso calore ai fedeli che hanno assistito alla suggestiva benedizione e il rito di “Lu Fogaroni di Sant’Antoni” si è compiuto anche a Porto Torres.

La festa di Sant’Antonio Abate era stata rinviata a causa del maltempo, una iniziativa organizzata dall’associazione culturale Intragnas che ha curato i dettagli di un evento tradizionale, svolto in collaborazione con la basilica di San Gavino e il Comune di Porto Torres.

La comunità non ha voluto rinunciare all’accensione del grande falò, un fuoco donato agli uomini e benedetto da monsignor Antonio Tamponi, vicario generale dell’Arcidiocesi di Sassari, insieme a monsignor Salvatore Masia, parroco della basilica di San Gavino e al sindaco, Massimo Mulas. La celebrazione al centro del piazzale tra le Cumbessias e le mura antiche della chiesa romanica, un incontro come una fusione di anime, un’atmosfera unica per bambini e adulti rapiti dal fascino del fuoco, simbolo dell’unione.

Attorno i fedeli hanno compiuto tre giri per purificare il nuovo anno e scacciare le negatività del vecchio appena passato, ne hanno approfittato per cantare e servire le frittelle, le pietanze a base di ceci o altri piatti accompagnati dal vino. Tutto è finito in bellezza, e non appena le fiamme si sono abbassate si è compiuto il rito di saltare il fuoco per diventare cummari e cumpari di fogaroni, momenti di aggregazione per consolidare i rapporti di amicizia. 

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