Il gioco si fa pesante tra i 5stelle sassaresi e la candidata governatrice del Campo largo del centrosinistra Alessandra Todde. Ieri quest'ultima, a inizio campagna elettorale nel nord Sardegna, riferendosi ai quattro che assicurano la maggioranza in Comune nonostante la richiesta contraria dei vertici M5S, ha sostenuto che «si sono fatti gioco delle regole del Movimento».

Oggi Maurilio Murru, Laura Useri, Patrizia Zallu e Federico Sias rispondono con una replica al curaro: «Restiamo ancora in attesa», scrivono in una nota comune, «di capire di quali regole parli». E poi rimarcano come il minacciato provvedimento di espulsione avanzato due mesi fa da lei e da Ettore Licheri, coordinatore regionale 5S definito «avvocato liquidatore del M5S regionale», non sia ancora arrivato. «Prima della sua investitura a candidata presidente, ci diceva», ricordano, «che dopo i confronti con i vertici nazionali non avremmo dovuto rompere l'accordo su Sassari. Questa regola evidentemente è apparsa solo dopo la sua investitura, perché condizione necessaria per ottenere l'ok del Pd al suo incarico, perché non lo dice chiaramente?».

I quattro fanno riferimento, a proposito di presunte “violazioni”, alla cancellazione del trascorso metodo delle candidature scelte dalla base. E domandano se questo è avvenuto «perché devono essere avvantaggiati alcuni che non avrebbero passato la selezione della base a discapito di altri considerati pericolosi?». Insistono su un'altra regola che sarebbe stata violata, quella della candidatura a fine mandato, «mentre lei può farlo dopo solo un anno in parlamento, con il paracadute aperto del posto sicuro a Roma in caso di sconfitta?».

 L'ultima stilettata riguarda «l'appartenenza al campo progressista» evocato da Todde però «mai citata nel vigente statuto del M5S», rimarcano, «il cui obbligo è stato rispedito al mittente dal presidente Conte, quindi non conosce nemmeno lo statuto del suo partito». Infine la conclusione: «Una cosa è arrampicarsi sul nulla per giustificare accordi sulla sua candidatura, altro cercare di offuscare le responsabilità che generano disagio nel nostro elettorato e che sono in capo ai vertici del M5S regionale e alla loro palese inadeguatezza».

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