"File di ambulanze ferme per almeno dieci ore, sotto 35 gradi, fuori dai Pronto soccorso dell'Isola, operatori ridotti allo stremo da turni massacranti, pazienti che arrivano in codice verde o giallo e rischiano di finire in rosso per le condizioni disumane cui sono costretti".

A denunciare la situazione è Cesare Moriconi, consigliere regionale del Partito Democratico, che in una nota definisce quanto sta accadendo in alcuni ospedali della Sardegna una "insopportabile vergogna da terzo mondo".

Lo stesso chiede conurgenza che "l'assessore della Sanità Mario Nieddu predisponga a partire dalle prossime ore un piano choc per decongestionare i pronto soccorso".

Nelle stessa nota Moriconi ricorda che mercoledì scorso in commissione Sanità Mario Nieddu aveva risposto ai commissari e ai responsabili di Nuoro e Carbonia-Iglesias, attribuendo le cause del forte aumento degli accessi all'intensificarsi della stagione turistica, alla ripresa pandemica. Ora, aggiunge, "fa rabbia che l'assessore non abbia saputo programmare la gestione dell'ennesima emergenza abbondantemente annunciata". Infine, conclude il consigliere dem, "è sempre più palese la clamorosa disorganicità del governo dell'emergenza schiacciato dalle contraddizioni tra l'assessorato della Sanità e l'Ats, con le Aziende Ospedaliere e Universitarie lasciate a gestire una situazione che rischia di precipitare da un momento all'altro". 

(Unioneonline/l.f.)

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