«La Sardegna rischia di non avere più medici di medicina generale». L’allarme arriva dal Sindacato Medici Italiani Sardegna, che ha proclamato uno stato di agitazione che, se non otterrà risposte, «culminerà in alcune giornate di sciopero».

Per domani intanto è stato programmato un incontro sulla piattaforma Zoom, aperto a tutti i medici.

«Il lavoro del medico ogni giorno peggiora per una serie di criticità provocate dalla politica o che la politica non sta affrontando come:  la carenza del numero dei medici con maggior carico di lavoro per i medici in servizio; i carichi burocratici sempre crescenti che tolgono tempo all’attività clinica; i mancati pagamenti di parte degli stipendi e mancati adeguamenti degli stipendi (mentre vengono finanziati nuovi servizi per medici gettonisti o stranieri); l’atteggiamento ostile nei confronti dei medici che cercano di portare avanti i servizi pur in tante difficoltà, vedi il caso dei medici di guardia di Oristano», spiega il sindacato.

Che aggiunge: «Allo stesso tempo la Regione Sardegna destina risorse e finanziamenti per creare nuovi servizi (Ascot) invece di risolvere i problemi dei medici. Il risultato è che i pochi medici che rimarranno vorranno lavorare nei servizi Ascot e nessuno vorrà fare il medico di medicina generale».

Nell’incontro di domani verranno affrontate alcuni temi quali «le questioni legate alle difficoltà del Sistema Sanitario Regionale rese ancora più evidenti dalla pandemia; le proposte per  il potenziamento della sanità territoriale; l’individuazione dei percorsi per una rappresentatività sindacale sempre più a  garanzia della democraticità del sistema sanitario».

(Unioneonline/s.s.)

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