Dall'Rdc all'Sfl. Dal Reddito di cittadinanza al Supporto per la formazione e il lavoro. È questo il nuovo solco del welfare nel quale stanno provando a orientarsi pure i sardi, dopo che il Governo di Giorgia Meloni, in piena estate, ha deciso di tagliare bonus e sussidi legati alla disoccupazione. «Rappresentano – ha sempre ripetuto la premier - una visione paternalistica dell'Italia perché tolgono dignità a quanti sono nelle condizioni di trovare un impiego ed essere parte attiva di questo Paese».

Come per l'Rdc, anche l'Sfl è una misura che gestisce l'Inps, in sinergia col ministero del Lavoro. Dagli Osservatori periodici dell'Istituto nazionale di previdenza, però, non si ricavano ancora i numeri sui beneficiari del nuovo Supporto per la formazione e l'occupazione. Si sa soltanto quanti sono stati i cosiddetti precettori dell'Rdc che hanno perso il diritto al contributo sociale. E da qui si può cominciare a ricostruire il quadro di contesto regionale, per poi arrivare a spiegare come si presenta la domanda per ottenere l'Sfl.

In Sardegna, nel 2023, sono stati 49.890 i nuclei familiari che hanno ricevuto almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, per un totale di 91.835 cittadini, minori inclusi. L'importo medio dell'Rdc è stato di 518,17 euro, ciò che ha collocato l'Isola in una posizione intermedia della classifica nazionale guidata dalla Campania, con un contributo medio di 630,92 euro; in Friuli Venezia Giulia invece si è registrato il valore più basso, pari a 434,75 euro.

Nella nostra Isola, come in ogni altra regione, l'Rdc è stato cancellato a partire dal 1° agosto 2023. Gli avvisi, inviati a luglio dall'Inps, hanno formalizzato lo stop alla misura sociale e annunciato contestualmente il pagamento della settima e ultima rata. Dal provvedimento sono rimaste escluse le famiglie fragili, ovvero quelle con minori, disabili oppure con over 60 in condizioni di povertà. In questi casi l'Rdc continuerà a essere erogato sino al 31 dicembre per essere poi sostituito dall'Adi, l'Assegno di inclusione.

Nell'Isola, questo 2023 non è stato tutto l'anno di maggiore richiesta dell'Rdc. Il picco si è raggiunto nel 2021 con 65.756 nuclei familiari beneficiari, pari a 128.958 persone. Importo medio: 515,06 euro. Nel 2022, invece, hanno percepito almeno una mensilità 63.496 residenti in Sardegna per una platea di 120.968 cittadini. Importo medio: 513,45 euro. Nel 2020, invece, i nuclei familiari percettori dell'Rdc hanno raggiunto quota 60.581, per un totale di 124.270 persone. Importo medio: 501,53 euro. Nel 2019, primo anno di attivazione, sono state
46.946 le famiglie che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza. In totale, 99.880 residenti in Sardegna, a cui è andato un sussidio medio di 470,81 euro.

Il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro ha un importo inferiore, di 350 euro. Lo possono richiedere gli italiani e gli stranieri. Quanto ai cittadini dell'Ue non ci sono vincoli. Le persone nate fuori dall'Unione europea, invece, possono presentare la domanda solo se risiedono nel nostro Paese da almeno cinque anni e hanno il permesso di soggiorno. Non ci sono vincoli temporali nemmeno per i rifugiati. ai quali è sempre consentito richiede l'Sfl. Per tutti valgono i limiti di età: bisogna avere tra i 18 e i 59 anni. Ovvero appartenere alla fascia anagrafica degli “occupabili”. Ancora: il patrimonio immobiliare non può superare i 150mila euro. Non è consentito avere un veicolo di cilindrata superiore a 1.600, soglia che scende a 250 per le moto. Massimali pure sull'Isee: 6mila euro per un solo componente, 8mila per due e 10mila oltre i tre, con aumento di mille euro per ogni figlio (dal terzo in poi). Non si può essere neppure essere disoccupati da meno di un anno in caso di dimissioni volontarie.

La domanda si presenta per via telematica seguendo due percorsi diversi. O si entra nel portale www.inps.it e si cerca la schermata dedicata; oppure si digita “Supporto formazione lavoro” su un qualsiasi motore di ricerca e si arriva sulla stessa pagina. Dal quadro A1 a quello E vengono richiesti i dati personali e la modalità con cui si vorrà ricevere l'assegno statale. Le opzioni sono il
bonifico bancario o il libretto postale. Una volta conclusa questa compilazione, si entra nella piattaforma Siisl, dove inzia la richiesta vera e propria del Supporto per la formazione e il lavoro.

Per procedere sono propedeutiche due azioni: aver preparato il proprio curriculum vitae e aver contattato, recandosi personalmente negli uffici, almeno tre agenzie interinali, i cui nomi – con indirizzo e telefono – andranno indicati per poter siglare il cosiddetto Pad. È il Patto di azione digitale e consente di essere inseriti nelle banche dati della formazione professionale. In fase di attivazione del Pad, ciascun potenziale beneficiario dell'Sfl sceglie il tipo di percorso che vuole intraprendere e in base a questo parteciperà ai corsi. Le attività teoriche e pratiche sono funzionali all'inserimento nel mondo del lavoro.

I 350 euro di contributo statale vengono erogati solo quando si inizia la formazione. Un passaggio, questo, che va preceduto dalla firma di un altro accordo, denominato Patto personalizzato di servizio: si sottoscrive nel Centro per l'impiego dal quale si viene convocati. Vista la complessità del sistema digitale Siisl, chi non ha dimestichezza con pc e Internet, non è in grado di presentare autonomamente la domanda ma deve farsi aiutare.

Quanto all'assegno di inclusione, non è richiesta la partecipazione ad alcuna attività: l'Adi è una misura di sostegno quando ci sono condizioni di oggettiva difficoltà, economica e sociale, che impediscono lo svolgimento di qualunque attività. La domanda si istruisce sempre sul portale dell'Inps. I requisiti di cittadinanza richiesti sono identici a quelli previsti per l'Sfl. Quanto ai criteri economici, non si può avere un Isee superiore a 9.360 euro.

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