La frattura della mandibola, provocata con una chiave inglese, è confermata. Ma non sarebbe stata la causa del decesso. Non ha chiarito del tutto il mistero  l’autopsia effettuata sul corpo di Fabio Garavelli, il tecnico informatico di 52 anni trovato morto nella sua abitazione di Torre degli Ulivi, a Capoterra.   

Gli accertamenti del medico legale Matteo Nioi sono stati effettuati nell’ambito dell’inchiesta per omicidio preterintenzionale condotta dal pm Giangiacomo Pilia. 

Garavelli aveva rivelato ad alcuni vicini che quella frattura gli era stata procurata da un colpo di chiave inglese. Ma non aveva fornito ulteriori elementi sugli eventuali aggressori.

Alcuni giorni prima del decesso era anche stato visitato in pronto soccorso, al Santissima Trinità, e gli era stato fissato un intervento. Il 9 giugno la scoperta del cadavere, in casa: il tecnico informatico era morto da giorni. 

Il medico legale ha eseguito tutti i prelievi e attende di analizzare da vicino gli organi interni, visto che l'esame autoptico non è stato semplice a causa dell'avanzato stato di decomposizione in cui si trovava il corpo.

Dagli accertamenti, comunque, non emergerebbero segni evidenti di violenza, ma al momento non si esclude alcuna pista. L'uomo, separato, da qualche anno viveva da solo nella villetta ereditata dai genitori scomparsi.

Nel suo passato anche qualche guaio con la giustizia legato a problemi di droga. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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