Non doveva essere contestato il peculato ma abuso d’ufficio, reato dal quale in ogni caso gli imputati sono stati assolti. Dopo una lunga camera di consiglio i giudici della Corte d’Appello di Cagliari hanno parzialmente riformato la sentenza di primo grado legata a l’inchiesta per la realizzazione dello stadio di Is Arenas, a Quartu Sant'Elena, che avrebbe dovuto sostituire il Sant'Elia inagibile per ospitare le partite dei rossoblù. Dichiarate prescritte le contestazioni paesaggistiche e ambientali che avevano portato alla condanna a due anni per l’ex presidente del Cagliari, Massimo Cellino. Confermata invece la sua assoluzione per il reato più grave che, però, i giudici hanno derubricato in abuso d’ufficio. Assoluzione piena anche per l’ex sindaco di Quartu, Mauro Contini, e per l’allora assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Lilliu.

Dichiarato inammissibile, invece, il ricorso dell’ingegnere Andrea Masala contro la condanna di primo grado due anni per falso. Nel suo caso i giudici hanno ordinato che la condanna diventi esecutiva: scontato dunque il ricorso in Cassazione. Emozione in aula alla lettura del dispositivo da parte di Contini e Lilliu che hanno abbracciato e ringraziato i propri, gli avvocati Antonello Marotto e Roberto Nati.

Gli altri imputati erano difesi dagli avvocati Annamaria Busia, Cesare Rombi e Alessandro Dedoni. Nel 2016 l’ingegnere e dirigente delle opere pubbliche del Comune, Pierpaolo Gessa, aveva patteggiato due anni. 
«Finalmente dopo 11 anni e mezzo - ha detto l’ex sindaco - è finito un calvario». Stesso commento da parte dell’ex assessore ai Lavori Pubblici che ha rimarcato come loro avessero operato solo per il bene dell’amministrazione.

Nel corso del processo d’appello la procura generale, con la sostituta Liliana Ledda, aveva chiesto la condanna a tre anni e mezzo di reclusione per peculato dell'ex presidente Cellino, ma anche condanne di 4 anni per Contini e Lilliu e tre anni e tre mesi per l'ingegnere comunale Andrea Masala, oltre a due anni di reclusione per il tecnico Raffaele Perra. Anche per quest’ultimo in secondo grado sono cadute tutte le accuse.

La Procura - con i pm Enrico Lussu e Gaetano Porcu che avevano gestito l’accusa in primo grado - aveva ritenuto che lo stadio di Is Arenas, realizzato nel 2012 per ospitare le partite del Cagliari a causa dell'inagibilità del Sant'Elia, fosse un'opera abusiva. I due magistrati avevano ipotizzato che i soldi spesi dal Comune per la strada di collegamento, la recinzione e una cabina elettrica (circa 360mila euro) costituissero un peculato ai danni delle casse comunali e a favore del Cagliari calcio. Durante l’inchiesta del corpo forestale erano scattate anche le misure cautelari, prima per Masala, poi per Cellino, Contini e Lilliu.

Questi ultimi erano stati arrestati e rinchiusi nel carcere cagliaritano di Buoncammino, il 14 febbraio 2013 e poi mandati ai domiciliari il 1 marzo dello stesso anno. La sentenza di oggi ritiene che il reato contestato (dal quale comunque sono stati assolti) non dovesse essere il peculato bensì l’abuso d’ufficio, contestazione che non avrebbe consentito la custodia cautelare in carcere.

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