Il Cagliari calcio non ci sta a vedersi affibbiate le colpe per la mancata conciliazione, con il Comune di Quartu, su chi debba pagare le spese per lo stadio di Is Arenas: tutto è stato rimandato alla decisione del Tribunale (qui la notizia).

«La verità è tutt'altra», spiega l’amministratore delegato del club rossoblù,  Carlo Catte, «il fatto che non sia stato possibile completare all'epoca lo stadio di Is Arenas e raggiungere poi un accordo, benché in svantaggio del Cagliari calcio, va ascritto all'esclusiva responsabilità delle varie amministrazioni quartesi e si confida che il tribunale di Cagliari, investito della vicenda riconosca, le giuste ragioni del club, che ha avanzato una domanda risarcitoria nei confronti del Comune di Quartu per svariati milioni di euro».

Catte entra nel dettaglio: «Come noto, dopo importanti investimenti e un'indagine giudiziaria che ebbe grande eco a livello nazionale, la società dovette suo malgrado prendere atto che, al contrario di quanto previsto dalla convenzione, a Quartu non si poteva realizzare uno stadio per una squadra professionistica, perlomeno non nei tempi promessi dal Comune». Cambiata la proprietà del Cagliari calcio, prosegue il comunicato, «ci furono trattative durate un anno e mezzo per cercare una soluzione che consentisse di completare l'impianto ma il Comune, nonostante la nostra volontà, non ne volle sapere e ci ingiunse di rimuovere le strutture ancora presenti a Quartu che furono così trasferite con ulteriori ingenti costi dove attualmente si trova la Unipol Domus».

Per Catte ci sono stati «molteplici errori e inadempimenti del Comune» ma «la società ha sempre tenuto aperto un canale di trattativa per raggiungere un accordo anche sulla pista di atletica e, quando oramai era stato raggiunto tra i legali, la nuova amministrazione quartese ne rimise inspiegabilmente in discussione tutti i termini». 

(Unioneonline)

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