Urta, con la sua auto, un veicolo  in sosta e visto che non aveva il tempo di fermarsi e cercare il proprietario, si autodenuncia su Facebook. Risultato: i due, investitore e danneggiato, prima si contattano sul social e poi si incontrano fisicamente e patteggiano il risarcimento dei danni, peraltro contenuti.

È successo a Ussana, dove Maximiliano Mereu, ventinovenne milanese residente nel paese, titolare di due locali a Dolianova e Cagliari, ha “strisciato” con la sua 500 una Fiat Punto posteggiata nella via Verdi, nel tragitto verso la sua casa, e si è allontanato.

Il post

Quella che sembrava un’ordinaria scena da pirateria stradale (purtroppo la costante, in casi del genere, è fuggire e cercare di farla franca) si è invece rivelato tutt’altro. «Buonasera concittadini, chiedo scusa in anticipo. Inavvertitamente, ho urtato un’auto parcheggiata in via Verdi, ma purtroppo non potevo fermarmi per cercare il proprietario. Chiunque sia il proprietario della macchina mi scriva, cosi che io possa ripagare il danno».

Il post scritto su facebook da Maximiliano Mereu ha fatto il pieno di “mi piace” e registrato una valanga di commenti positivi sulla condotta del giovane manager milanese.

Il caso ha voluto che la Punto fosse di Alessio Casula, meccanico titolare di un’officina a Ussana, che ha provveduto in proprio a riparare i danni della sua auto. Ma il particolare non cancella il valore del gesto.

«Il danno è stato una cavolata», è la risposta, colorita, di Maximiliano Mereu, stupito per l’attenzione verso il gesto che lo ha portato ad autoaccusarsi di quello che, in fin dei conti, resta un reato. «Non capisco l’interesse per quello che dovrebbe essere normale: ammettere, in questo caso, la mia colpa. La reazione e i commenti su facebook al mio post mi lasciano esterrefatto», spiega Mereu, che comunque resta un esempio di correttezza e onestà.

I commenti

«Meno male che esistono ancora delle persone oneste: bravo, quello che fai ti fa onore, fossero tutti come te il mondo sarebbe migliore», è uno tra i più significativi commenti all’auto denuncia del giovane milanese, che racconta il momento dell’urto. «Ero molto stanco e via Verdi è una strada stretta, è stato come un colpo di sonno, ho sentito di avere urtato un’auto ma ero davvero di fretta perché dovevo andare al lavoro e non mi sono potuto fermare», racconta il giovane manager che, potenza dei social, nel giro di poco ha ricevuto la risposta. «Sono io il proprietario, la macchina è la mia», ha scritto il danneggiato, un giovane anche lui, di Ussana.

Il resto della storia è scritto nella stretta di mano tra i due. «Ci siamo visti il giorno dopo, ha apprezzato il mio gesto e io la sua onestà nel non speculare sul fatto», conclude Maximiliano, «non ho fatto nulla di straordinario, ho solo seguito la mia coscienza e il mio senso civico».

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