Parte da Oristano il grido d’allarme dei sindaci della provincia che conferiscono i rifiuti nell’impianto di Arborea.

Chiamati a raccolta dai vertici del Consorzio industriale, gli amministratori del territorio hanno espresso, alla presenza dei consiglieri regionali del territorio, la loro preoccupazione per il vertiginoso aumento della tariffa di smaltimento della frazione secca, passata da 184 a 292 euro a tonnellata, con un incremento del 54 per cento.

Cifra che potrebbe addirittura schizzare all’insù quando, dopo quella di Masangionis, anche la discarica di Villacidro (dove attualmente vengono trasportati i rifiuti indifferenziati pre-trattati) arriverà al limite della capienza e sarà necessario conferire al termovalorizzatore di Macchiareddu.

«Abbiamo ripetutamente chiesto alla Regione un intervento per contenere l’incremento della spesa - ha fatto sapere il presidente del Nucleo industriale Gianluigi Carta -  ma non abbiamo avuto risposte».

I consiglieri regionali di maggioranza avevano presentato un emendamento alla Finanziaria, poi ritirato con la garanzia che il provvedimento avrebbe trovato accoglimento nel collegato che mercoledì approda nell'Aula di via Roma: un milione di euro per l’esercizio corrente, per far fronte ai costi di ammortamento dell’impianto oristanese. Lo sgravio porterebbe ad una riduzione della tariffa di 80 euro a tonnellata. 

«La richiesta - hanno assicurato Emanuele Cera, Annalisa Mele, Gianni Tatti, Diego Loi e Alessandro Solinas - sarà rinnovata con un impegno bipartisan».

Chiusura dei lavori affidata al sindaco di Oristano Massimiliano Sanna. «Sono certo che il nostro appello non cadrà nel vuoto e che la Regione saprà comprendere le difficoltà che non sono quelle di un comune, ma dell’intera totalità delle comunità della provincia. Occorre un intervento per il 2023 e contestualmente una soluzione duratura che metta al riparo i bilanci dei comuni e quelli delle famiglie».

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