Non solo velelle, ma anche montagne di alghe e distese lunghissime di palle marine. Tantissime spiagge dell’Oristanese non sono ancora pronte per accogliere i primi bagnanti della stagione. Chi nei prossimi giorni, quando le temperature si alzeranno ancora di più, aveva intenzione di sdraiarsi in riva al mare per godersi i primi raggi solari dovrà cambiare idea.

La spiaggia di San Giovanni di Sinis, territorio di Cabras, da pochi giorni è invasa dalle velelle, organismi di colore blu che durante le burrasche primaverili vengono spinti verso riva dai venti forti. Conosciute con il nome di barchette di San Pietro, queste hanno invaso anche la costa di Arborea e quella di Santa Giusta. Lo spiaggiamento non ha alcuna conseguenza dannosa, l’unico aspetto negativo è rappresentato dal cattivo odore quando si decompongono. Nella spiaggia di Santa Giusta  da pochi giorni però c’è anche una lunghissima distesa di palle marine.

«Purtroppo la situazione è questa  - ha detto il vicesindaco Pierpaolo Erbì - aspettiamo che in maniera naturale la spiaggia venga ripulita, noi non abbiamo i mezzi ma neanche  le risorse per intervenire». Ma non solo. Nella costa di San Vero Milis invece, lungo la spiaggia di Putzu Idu e Mandriola, ormai da tante settimane sono presenti enormi montagne di alghe. Un colpo d’occhio non indifferente. Un problema per chi vorrebbe raggiungere la riva o chi vorrebbe stendere l’asciugamano.

Sono preoccupati soprattutto i titolari delle strutture ricettive. Molti turisti quest’anno potrebbero cambiare zona proprio per l’invasione delle alghe, non certo piacevole. Con tutti i danni del caso per gli operatori. Intanto sul caso fa il punto Massimo Marras, direttore dell’Area marina protetta del Sinis: «Le velelle in spiaggia non hanno nessuna funzione, ma è anche vero che eliminarle sarebbe controproducente dal punto di vista economico. Queste si decompongono in maniera naturale. Quando invece sono presenti le alghe e le palle marine vuol dire che la spiaggia è sana ma soprattutto protetta. Sono dei “cuscini” che hanno un ruolo importante: proteggere la costa dall’erosione. Se legalmente è possibile spostare sia le alghe sia le palle marine, dal punto di vista ambientale sarebbe un danno enorme. Meno si interviene meglio è». 

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