Sarà la migliore pizza Margherita, preparata in soli 20 minuti, a consacrare il vincitore della seconda edizione di Pizza Bit Competition, il concorso per pizzaioli di Molino Dallagiovanna. Tra i nove finalisti in gara il prossimo 9 settembre nella sede dell’azienda a Gragnano Trebbiense (Piacenza), c’è anche il sardo Simone Pilloni di “Tziu Mauriliu – La bottega del cibo” di Uras. Esperto di lieviti e pizzaiolo professionista da oltre 10 anni, Pilloni ha strappato un biglietto per la finale presentando la pizza “A Bingia”, un omaggio agli spuntini dei contadini del passato.

«Ho portato una pizza che volesse ricalcare le abitudini di quando si lavorava in vigna, puntando su tre ingredienti: la frutta, il formaggio e il pane di casa», spiega. 

Dietro a ogni pizza preparata, c’è un’attenzione verso la tradizione. Da sempre, Pilloni utilizza il lievito madre e la farina di grano antico sardo per fare l’impasto e condisce la pizza con salumi, formaggi e altri ingredienti locali. Uno dei suoi cavalli di battaglia è la pizza chiamata “Picchettata”: «È la pizza che mi rappresenta di più e l’ho portata l’anno scorso alla prima edizione di Pizza Bit Competition, arrivando in semifinale. Rappresenta un momento di convivialità, è realizzata con un condimento di maialino da latte porchettato, trito di carote, ravanelli e sedano, riduzione di vino e maionese di mirto», descrive Pilloni.

Tra le pizze più acquistate a Tziu Mauriliu c’è la Zaffanow, una pizza che ripensa la tradizione sarda con un tocco di modernità. «Volevo proporre i sapori tipici come lo zafferano, la salsiccia e le patate, reinterpretandoli in chiave giovane. Le patate sono croccanti, la salsiccia viene cotta al forno su una base bianca di fior di latte e lo zafferano è sotto forma di una salsa chiamata agrodolce, la sweet and sour», prosegue Pilloni. 

Simone Pilloni è arrivato all’arte della pizza quasi per caso. Iniziò dando una mano alla sua famiglia in cucina, preparando pizze e dolci per i soci dell’associazione sportiva dilettantistica fondata da suo padre. «Ci siamo messi a impastare quasi per gioco – racconta – Poi con il mio amico Federico Casciu, che coltiva varietà di grano autoctone, abbiamo cominciato a sperimentare per riuscire a ottenere dal grano antico dei prodotti buoni che potessero piacere a tutti». 

Il vincitore di Pizza Bit Competition rappresenterà il brand Molino Dallagiovanna per un anno. «Non basterà saper fare una buona Margherita, ma anche avere un’ ottima preparazione tecnica e saper spiegare gli ingredienti e le fasi di realizzazione della pizza», commenta infine Pilloni.

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