Morti di stenti, dopo essere rimasti per giorni in balìa del mare, esposti al sole e alle intemperie.

Questa la triste sorte delle due persone trovate senza vita a bordo di un gommone tender a quasi 30 miglia marine dalla costa di Tortolì.

Si tratterebbe di due uomini di origine nordafricana, ma sulla loro identità, così come sulle effettive cause della morte, sono in corso indagini.

Dare loro un nome e ricostruire cosa ci facessero alla deriva fuori dalle rotte consuete dell'immigrazione illegale Algeria-Sardegna (i barchini dei migranti approdano solitamente nella zona del Sulcis) toccherà ai carabinieri - il caso è gestito dai militari della stazione di Tortolì, coordinati dal Comando di Nuoro -, che hanno avviato le indagini, prendendo in consegna quattro zainetti ritrovati accanto ai corpi senza vita e ormai in avanzato stato di decomposizione.

All'interno, qualche abito, qualche accessorio ed effetti personali, da cui forse i militari potranno ricavare qualche indizio.

Nel frattempo, dopo una prima ricognizione del medico legale, i due cadaveri sono stati trasferiti all'obitorio dell'ospedale di Lanusei, dove su disposizione dell'autorità giudiziaria verranno sottoposti ad autopsia.

A notare il piccolo gommone, di colore verde scuro, lungo circa 4 metri, sprovvisto di motore e di remi (e forse collegato originariamente a una "nave-madre"), mentre alla deriva nel mare davanti alla Sardegna orientale è stato l'equipaggio di uno yacht di passaggio.

Dopo l'allarme alla Capitaneria, sul posto è arrivata una motovedetta della Guardia Costiera di Arbatax, che ha rimorchiato il tender fino in porto.

Sulla banchina sono poi arrivati gli uomini dell'Arma, che hanno dato il via alle indagini per fare piena luce su quella che sembra l'ennesima tragedia del mare, figlia della volontà di sbarcare in Europa da parte di giovani provenienti dal Nordafrica. Anche a costo della vita.

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata