La salma di Alessandro Zaniboni è stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Lanusei.

Il sostituto, Giovanna Morra, ha disposto accertamenti sui resti del geometra di 55 anni ritrovato domenica pomeriggio a Bacu Tattis, nel Supramonte di Baunei, 500 giorni dopo la scomparsa. Per fugare qualsiasi (sottilissimo) dubbio sull’origine del decesso, il pm ha disposto una perizia cadaverica.

Soltanto al termine degli accertamenti il pm rilascerà il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia che potrà riportare a Grado (Gorizia) il 55enne che, prima di arrivare all’Intermare di Arbatax, aveva lavorato in Spagna e in Olanda.

Sul fatto che si trattasse del cadavere di Zaniboni non c’erano più dubbi già dalla tarda serata di domenica: durante una prima ispezione, gli agenti del commissariato di Polizia di Tortolì, guidati dal dirigente Fabrizio Figliola e coordinati dal pm Morra, hanno rinvenuto nello zainetto il portafogli con i documenti.

Il cadavere è stato trovato da un gruppo di cacciatori di Baunei in stato di decomposizione alla base di una pianta di fillirea, a un centinaio di metri dal punto in cui a novembre dello scorso anno sempre le doppiette del posto avevano ritrovato il telefono dell’uomo che nel luglio precedente si era avventurato nel Supramonte per un’escursione che poi è finita in tragedia. 

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