«Azzeriamo tutte le cariche e ripartiamo uniti». È la parola d'ordine di alcuni sindaci per superare la crisi politica all'Unione dei Comuni del Marghine, con proposte che tendono a dare un nuovo volto alla guida dell'ente sovracomunale e in cui si chiedono le dimissioni anche del presidente Gian Pietro Arca.

Il sindaco di Macomer, Riccardo Uda, è il primo a dire che occorre una svolta immediata. «Si deve rimettere il mandato dal ruolo esecutivo - scrive in una nota - perché si possa procedere a nuove elezioni del presidente e dei membri della giunta esecutiva». Sulla stessa lunghezza d'onda del sindaco di Macomer, c'è anche il dimissionario Tore Ghisu, sindaco di Borore, che in un lungo documento tra l'altro scrive: «Chiedo al presidente Arca di fare un passo indietro e procedere con la doverosa ricomposizione della giunta esecutiva, chiudendo così questa brutta pagina».

Su altre posizioni politiche, l'azzeramento della giunta lo chiede anche il sindaco di Sindia, Franco Scanu: «È necessario ripartire quanto prima, azzerando tutte le cariche, poi procedere con l'elezione di una nuova giunta esecutiva, che deve però essere preceduta da una profonda riflessione». Il sindaco di Dualchi, Nino Muroni ,chiede che il problema venga affrontato e risolto nella assemblea dei sindaci, convocata per il 29 agosto. «Credo che l'unica soluzione per far rientrare la crisi è che si dia mandato all'assemblea dei sindaci per procedere alle elezioni dei nuovi membri della giunta, azzerando subito le cariche attuali».

A parte quello di Bolotana e dimissionario vice presidente dell'Unione dei Comuni, Francesco Manconi (sfiduciato dal presidente Arca), tacciono gli altri sindaci del territorio (Noragugume con Rita Zaru, Bortigali con Francesco Caggiari, Birori con Silvia Cadeddu e Lei, con Luigi Cadau), ma parla il sindaco di SIlanus, Guian Pietro Arca, attuale presidente dell'Unione dei Comuni.

«I sindaci si assumano, legittimamente e democraticamente, le decisioni che riterranno opportune, alle quali mi adeguerò, così come ho sempre fatto. Sono sereno perché so di aver bene operato e aver contribuito a risolvere annosi problemi che caratterizzano l'Unione dei Comuni del Marghine. Farei nuovamente ciò che ho fatto, senza se e senza ma». La parola passa all'assemblea, convocata per il 29 agosto a Macomer.    

© Riproduzione riservata